domenica 1 giugno 2008

LE RAGIONI DI UNA SCONFITTA - QUANDO NON SI CAPISCONO PIU' LE PERIFERIE: IL CASO PIGNETO

UN'ULTERIORE ESEMPIO NEI GIORNI SCORSI DI COME CERTA CLASSE POLITICA GIA' AL GOVERNO DELLA CITTA' ABBIA COMPLETAMENTE PERSO I CONTATTI CON I PROBLEMI, I SENTIMENTI, E LE ESIGENZE DELLA CITTADINANZA, SPECIE NEI QUARTIERI PERIFERICI, E' INDUBBIAMENTE IL CASO DEL PIGNETO, UN EPISODIO DI VIOLENZA COMUNQUE DA CONDANNARE.
Ricordiamo la vicena: il 24 maggio un gruppo di italiani incappucciati devasta con spranghe alcuni negozi di proprietà di cittadini del Bangla Desh, una vicenda inammissibile che condanniamo con forza !Immediatamente tuttavia all'accaduto viene data una motivazione "politica", attribuendolo a non meglio identificati "ambienti fascisti". Eloquente il commento che proponiamo dal sito di RAI-News 24 (cliccare sopra l'articolo).
Viene addirituttura organizzata una "marcia antifascista", anche se qualche persona ben informata, ad esempio un leader tradizionale dell'ultrasinistra romana Daniele Pifano, residente proprio al Pigneto e già capo dei collettivi del Policlinico e di via dei Volsci, aveva subito dichiarato che protagonista dell'aggressione "non era stato un gruppo neofascista".


FINALMENTE NEI GIORNI SUCCESSIVI EMERGE LA VERITA', OSSIA CHE SI E' TRATTATO, IN UN QUARTIERE TRADIZIONALMENTE DI SINISTRA, DI UN'AZIONE PROMOSSA DA PERSONAGGI DI QUELLA APPARTENENZA POLITICA, NELL'AMBITO DELL'ORMAI DILAGANTE DEGRADO DEL QUARTIERE A SEGUITO DI UNA IMMIGRAZIONE SELVAGGIA, NON CONTROLLATA, E ORMAI PREVALENTEMENTE DEDITA AD ATTIVITA' MALAVITOSE CHE HANNO PROVOCATO GRAVISSIMO ALLARME E FORTI PROBLEMI PER LA VIVIBILITA' QUOTIDIANA DEL QUARTIERE.

Molto onestamente il giornale Repubblica ha dedicato venerdì 30 maggio 2008 un approf0ndito speciale all'emblematica vicenda (cliccare sulle due icone degli articoli), talmente emblematica che si conclude con una apprezzabilissima intervista a Gennario Migliore di Rifondazion Comunista, che, con grande onesta mentale ed intellettuale, si spinge a dichiarare: "CHE ERRORE LA MARCIA ANTIFASCISTA !".
IN CONCLUSIONE, QUALCUNO CONTINUA A NON VOLER CONSIDERARE QUELLE CHE SONO STATE LE RAGIONI PROFONDE DELLO SPOSTAMENTO A DESTRA DELLA CITTA', CONTINUA A NON VOLER RICORDARE CHE VICENDE DEL GENERE SONO GIA' AVVENUTE AD ESEMPIO IN FRANCIA NELLA CINTURA SUBURBANA UN TEMPO FEUDO DEL PARTITO COMUNISTA FRANCESE, POI TRAMUTATASI IN CINTUA DI FEUDI DEL FRONT NATIONAL DI LE PEN, CONTINUA A NON VOLER RIFLETTERE SUL FATTO CHE LA SICUREZZA E' OGGI SENTITA COME UN VALORE ASSOLUTO DALLA GRANDE MAGGIOR PARTE DELLA CITTADINANZA, INDIPENDENTEMENTE DAL COLORE POLITICO.
Qualcuno continua in conclusione a non voler tenere conto dei sentimenti profondi della cittadinanza, che non sono razzisti, come evidenzia nel caso del Pignato addirittura la presenza nel gruppo autore del raid punitivo di una persona di colore, "...è uno di noi, lavora, parla romano, magna romano come noi. Per questo è venuto con noi", nelle parole di un residente del quartiere Pigneto, che aggiunge: "Come bisogna spiegarlo ancora che la razza non c'entra, Ho visto che oggi (ieri giovedi 29) la politica continuà a parlà, stanno sempre a parlà, non basta quello che ha detto Dario ? (Chianelli, il capo dell'aggressione). Allora forza mettici pure questa: c'era uno di colore a menà. Si dice così no ? De colore, e sai perchè ? Lui al Pigneto è sempre stato rispettato. Nessuno l'ha fatto sentire di serie B. Questa è casa sua come è casa mia. E siccome lo stanno faceno lo schifo in casa nostra, a lui è salito il veleno, sai che gli frega a lui del colore della pelle ? Lui si è rotto il cazzo come noi, Punto e basta!".
DIFENDIAMO QUESTA CONVIVENZA, IMPEDIAMO IL SORGERE DI VERI EPISODI DI RAZZISMO, FACCIAMO SI CHE CHI VIENE IN ITALIA SAPPIA CHE PUOI VENIRCI SOLO PER LAVORARE E VIVERE ONESTAMENTE, RISTABILIAMO ORDINE E QUALITA' DELLA VITA NELLE PERIFERIE DI ROMA !!!