lunedì 2 marzo 2009

Mercoledì 4 marzo ore 18,00 presso sede del WWF (via Po 25/c) nuova riunione di preparazione della Conferenza pubblica sulla mobilità

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO:
Su indicazione dell'Associazione Ananke, aderente alla Rete Romana di Mutuo Soccorso, ricordo e informo tutti che il 4 marzo prossimo mercoledì 4 marzo alle 18,00 presso la sede del WWF (via Po 25/c) si svolgerà la nuova riunione di tutti coloro che sono interessati a preparare la Conferenza pubblica sulla mobilità.
Per consentire a tutti di partecipare con cognizione di causa si allega il report della ultima riunione svoltasi il 12 febbraio redatto da Vittorio Sartogo. Marcello Paolozza

" Promemoria per l’incontro del 4 marzo-Presso WWF via Po 25


Informazione:

Il dipartimento comunale e il gruppo di esperti chiamati ad elaborare il Piano strategico della mobilità, non sono ancora pervenuti alla redazione di un primo documento. Verbalmente i rappresentanti del gruppo condividono la nostra impostazione; cioè che l’uso abnorme della automobile sia diventato il problema principale, conseguentemente pensano che bisogna puntare ad una adeguata conversione verso l’uso di modalità collettive. Le quali presentano le note (perché da noi anche discusse nelle precedenti riunioni) strozzature derivanti dalla mancata “cura del ferro” e dallo sparpagliamento della città nel proprio hinterland. Sappiamo, tuttavia, che le scelte concrete dell’Amministrazione Alemanno vanno di fatto in altra direzione: chiusura delle strade verdi, ventilata abolizione pura e semplice (per problemi di finanziamento ma senza indicare possibili soluzioni o alternative) di tratti di metropolitana, via libera alla costruzione di mille posti auto sopra i binari di Termini (un edificio a cinque piani per 80 milioni di euro) nel luogo centrale meglio fornito dai servizi collettivi; incertezze, si fa per dire, sulle strisce blu….

Abbiamo chiesto, e vi è disponibilità verbale, di discutere il primo testo del Piano strategico non appena, redatto, avesse ottenuto il consenso politico. Per non dover discutere su qualcosa che l’Amministrazione non avalla.

E’ ovvio che noi sosteniamo un altro percorso e cioè la discussione pubblica nel corso del processo di elaborazione e non solo dopo il primo step. Comunque utilizzeremo anche questa piccola apertura, nel frattempo procediamo con la nostra autonoma elaborazione e la preparazione della nostra Conferenza

Report sintetico della precedente riunione del gruppo tecnico, che come sappiamo è aperto a chiunque volesse intervenire.

Si propone di svolgere la nostra Conferenza della mobilità nella seconda metà di aprile, dopo Pasqua; vi sono dunque due mesi circa di preparazione.

Bisogna decidersi ad indicare con un nome la nostra iniziativa, un nome legato all’obiettivo che ci proponiamo, quello del coinvolgimento degli abitanti nella formulazione delle proposte e nella loro gestione per le trasformazioni della mobilità verso la qualità che desideriamo. Tutti facciano pervenire le proprie proposte, entro il 4 marzo a Mariapia Montesi, in modo che si possa decidere. Il nome è importante perché ci permetterebbe di prendere posizione durante le prossime settimane, evitando che la nostra discussione resti all’interno dei partecipanti. Per esempio, sull’edificio a Termini (sopra citato), sulle strade verdi, sulla possibilità che gli incentivi alla rottamazione possano essere devoluti in abbonamenti per coloro che rinunciassero all’acquisto di nuove auto…

Le nostre invarianti, per così dire, o gli obiettivi di fondo sono intanto le azioni, i programmi, atti a disincentivare l’uso dell’auto ( e delle moto) e favorire l’ affermazione di modalità collettive. In questo senso le esperienze compiute nella città e nel suo hinterland cominciano ad essere raccolte in schede che debbono ciascuna trasformarsi in indicazioni emblematiche e significative di come si dovrebbe agire. In questo senso vanno rafforzate tutte le situazioni che potrebbero migliorare una situazione su cui si è intervenuti ma parzialmente e senza centrare pienamente l’obiettivo: per esempio è chiaro che le corsie preferenziali hanno maggior senso ed efficacia se sono continue per tutta la linea, le ztl se escludono realmente le auto private, analogamente le strade verdi, se i parcheggi sono realmente di scambio….

Un problema molto serio è l’espansione a macchia d’olio della città, senza un disegno urbanistico che ritessi connessioni viarie, tragitti, relazioni tra insediamenti disseminati e funzioni del vivere (lavorare, curarsi, abitare…). Qui valgono le riflessioni sul pendolarismo, sulla necessità di distribuire tangenzialmente i viaggiatori in relazione alle destinazioni, sulla trasformazione delle aziende di trasporto per una loro maggiore flessibilità. Così come l’analisi delle esperienze di car sharing, troppo deboli al punto di confondersi con l’auto a noleggio senza conducente. Sono temi che debbono essere approfonditi nella prossima riunione. E che implicano una struttura della mobilità che discenda da un’analisi critica, e da una riconsiderazione, delle funzioni della città metropolitana, della governance come si dice. In questo significato lavoreremo a individuare una sintesi unitaria, un disegno articolato ma coerente, delle forme della mobilità.

Per quanto riguarda le aziende di trasporto, esse debbono essere pubbliche: non ha senso una programmazione che non disponga di strumenti attuativi e si fondi soltanto su incentivi e regole.

Occorre una alternativa concreta, ancor più che i soldi pubblici hanno il loro ritorno economico non dal profitto dell’azienda, ma dal miglioramento della situazione complessiva (costi di manutenzione stradale, incidenti, morti, costi di disinquinamento, della congestione…). Il conto trasporti deve comprendere le cosiddette esternalità.

Ancora non si sono affrontate le questioni relative all’approvvigionamento e alla distribuzione delle merci, all’innovazione tecnologica (salvo alcuni accenni all’infomobilità, ossia a un sistema che permetta, tra l’altro, di individuare il percorso intermodale migliore per andare da A a B – un po’ come avviene in Trenitalia, cliccando le stazioni si danno i percorsi, gli orari di percorrenza, i costi - ), al finanziamento delle opere infrastrutturali.. Vittorio Sartogo"

Roma, 23 febbraio 2009