domenica 12 luglio 2009

A PROPOSITO DEL PRESUNTO STUPRATORE, COORDINATORE DELLA SEZIONE PD DEL TORRINO: ERA STATO GIA' INQUISITO NEL 1996

Nel mese di febbraio scorso, dopo il drammatico stupro della Caffarella, nei 515 circoli del PD del Lazio erano state distribuite oltre 100.000 cartoline da inviare a Palazzo Chigi, con lo slogan "Sulla violenza alle donne non si scherza", proposto da chi amministrava la città all'epoca dell'omicidio Reggiani, ed aveva consentito l'incontrollata proliferazione dei campi abusivi, fra cui quello famigerato di Tor di Quinto; riproponiamo la cartolina qui a sinistra. Roberto Morassut si era spinto a dichiarare che Roma era più insicura, anche perchè erano all'epoca numerosi i casi di violenza rimasti impuniti.
ORA COSA SI SCOPRE ?
Che autore di varie di quelle violenze era con ogni evidenza un anonimo impiegato, non tanto anonimo, se era stato assunto senza concorso a Roma Metropolitane, uno dei cuori pulsanti all'epo
ca del potere veltroniano e della cosiddetta ed in realtà inattuata "Cura del ferro" a Roma, ma comunque abbastanza anonimo da poter essere nominato a tale incarico nonostante si fosse reso nel 1996 protagonista di una precedente violenza, da cui se la era scampata in quanto ritenuto, dal magistrato di cuore tenero di turno, "incapace di intendere e volere", MA CAPACE DI VIOLENZA, SI QUELLO SI !!!
Giustamente ed onorevolmente bisogna sottolinearlo, uno dei candidati alla segreteria del PD, Ignazio Marino, si pone il duro problema del perchè non si fosse proceduto ad una adeguata selezione che impedisse l'affidamento di tale incarico delicato ad un soggetto che si era reso responsabile di un siffatto crimine, ed ecco altri colleghi del PD saltargli addosso, accusarlo di strumentalizzazione, come si può vedere nell'articolo dal titolo "La questione morale scuote il PD", dal Corriere della Sera-edizione Roma del 12 luglio 2009, riproposto qui sopra.
Riportiamo addiritu
r altro articolo dal titolo "E in sezione disse: speriamo lo fermino presto", dal Corriere della Sera-edizione nazionale del 12 luglio 2009.
Il senatore R
iccardo Milana, di cui era strettissimo collaboratore, dichiara nona aver avuto alcun sospetto...

SULLE DICHIAR
AZIONI DEL SENAATORE MARINO DEL PD VEDI:
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/violenza-sessuale-7/marino-questione-morale/marino-questione-morale.html
"Nel Pd enorme questione morale".
"E' incredibile - osserva Marino - che un criminale già coinvolto in odiosi reati possa essere arrivato a coordinare un circolo del Pd". Questo proverebbe "che nel
Pd abbiamo una questione morale grande come una montagna, che non può essere ignorata". Il senatore si interroga sui criteri con cui vengono individuati i coordinatori dei circoli. "E' chiaro che non sono scelti liberamente ma imposti - dice - per rispondere agli equilibri delle correnti e senza nemmeno sapere chi siano, che cosa hanno fatto nella vita, se davvero in grado di guidare un circolo, anche dal punto di vista morale".

"Applicare rigide regole". "Da presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul Servizio sanitario nazionale del Senato - continua Marino - ho preteso un anno fa che tutti i possibili consulenti che offrivano collaborazione presentassero il certificato del casellario giudiziario e ho imposto un controllo ferreo per evitare il rischio di inserire nomi che non fossero specchiati. Oggi, nel formare la squadra per le primarie, applico le stesse regole".
SULLE INCREDIBILI ACCUSE MOSSE AL CORAGGIOSO IGNAZIO MARINO, E SULLE INCONSISTENTI CRITICHE IN PARTICOLARE DI FRANCESCHINI, VEDI ANCHE A QUESTI LINK:
http://www.corriere.it/politica/09_luglio_11/stupro_scontro_pd_d2fd03b6-6e3b-11de-b947-00144f02aabc.shtml
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/cronaca/violenza-sessuale-7/marino-questione-morale/marino-questione-morale.html
http://www.corriere.it/politica/09_luglio_11/stupro_scontro_pd_d2fd03b6-6e3b-11de-b947-00144f02aabc.shtml
ROMA - E' scontro nel Pd dopo le parole del senatore Ignazio Marino, che in merito all'arresto di Luigi Bianchini, già coordinatore di un circolo del Pd di Roma e accusato di essere l'autore di diversi stupri nella capitale, riporta all'attenzione il tema della questione morale. E solleva pesanti obiezioni sui criteri di selezione dei dirigenti locali. Parole, le sue, che non piacciono a Dario Franceschini e alla dirigenza del partito: "Da segretario ho il dovere di respingerle - dice il leader dei democratici - offende migliaia di iscritti". Più tardi Marino si scuserà, ma senza rinnegare le proprie affermazioni: "Non volevo offendere nessuno - dirà - ma bisogna riconoscere che un errore c'è stato".
Franceschini: "Parole da respingere". Franceschini non ci sta. Perché "una cosa è il dibattito congressuale tra candidati e anche la comprensibile tentazione di far accendere i riflettori. Un'altra è utilizzare un episodio oscuro e terribile, il caso di una persona con una doppia vita, invisibile a tutti quelli che lo hanno frequentato nel lavoro e nelle amicizie, per parlare di questione morale nel Pd". Le parole di Marino "offendono migliaia di coordinatori di circolo e quadri del partito, centinaia di migliaia di iscritti che credono in una battaglia civile e politica e si impegnano ogni giorno e non meritano di essere trascinate in una presunta questione morale originata da una drammatica storia individuale".

INSOMMA, UNA VICENDA IN CUI A SUO TEMPO QUALCUNO, CHE ERA STATO RESPONSABILE DEL DRAMMATICO AGGRAVAMENTO DEL PROBLEMA DELLA SICUREZZA IN CITTA', AVREBBE FATTO MEGLIO A TACERE, anche perchè, con la prosecuzione delle indagini pare possano essere molti di più i casi di violenza di cui il Bianchini potrebbe essere il responsabile....