lunedì 13 luglio 2009

RIPRENDIAMO DA AMICOQUA.ORG UNA INTERESSANTE ANALISI DI GIULIO TOCCI E FEDERICO TOMASSI SULLA CRISI DEL MODELLO ROMA

DA: http://www.amicoqua.org/?p=1606

Un’analisi impietosa e di sinistra, per una sinistra senza popolo

July 12th, 2009 · No Comments · urbanistica e traffico, è Partito Democratico?

In un altro post dedicato ad una discussione nel PD di Talenti abbiamo citato l’intervento di Tocci e Tomassi senza aver letto per intero la loro relazione. Ce ne scusiamo. Lo abbiamo fatto ora, trovando di estremo interesse sia i dati che la sintesi e il giudizio politico. L’ex vice sindaco di Roma va giù duro, talmente duro che sembra essere vissuto altrove, sembra non essere stato uno dei maggiori responsabili del disastro. Ma ben vengano critiche e autocritiche, sono le benvenute. Questa lettura è davvero importante, dentro e fuori il PD.

Sinistra senza popolo. Il caso Roma.

Walter Tocci & Federico Tomassi

è passato un anno dalla pesante sconfitta elettorale romana, ma si è fatto ben poco per capire che cosa è successo. La riflessione critica non è neppure cominciata.
I protagonisti dell’esperienza di governo hanno rimosso il problema pensando in tal modo di lenire la ferita.
Ma quella sconfitta pesa come un macigno sull’iniziativa politica per il presente e per il futuro.
Finché la sinistra romana non affronterà i tanti perché della sconfitta non troverà le energie per contrastare la destra che si è insediata senza meriti in Campidoglio.
D’altro canto, la riflessione sarebbe utile non solo ai romani poiché per molti aspetti chiama in causa difficoltà che si presentano anche nell’iniziativa politica nazionale. Anzi, proprio su questo rapporto tra Roma e l’Italia dovrebbe concentrarsi la prima riflessione autocritica. Il cosiddetto modello romano lasciava intendere che si potesse fare comunità a Roma, come si diceva in quegli anni, a prescindere dalle lacerazioni sociali che nel frattempo andavano aggravandosi nel Paese e che trovavano pericolosamente impreparata la cultura e la pratica della sinistra italiana. Ora, con l’esplodere della crisi economica si capisce meglio quale torsione ha imposto alla società italiana la ruvida globalizzazione degli anni Duemila. Gli antichi dualismi italiani sono stati esaltati dalle tensioni della modernità. Ne è venuto fuori un paese ancora più lacerato che in passato: tra chi produce e chi vive di rendita, tra chi affronta la concorrenza e chi protegge i monopoli, tra chi paga le tasse e chi le evade, tra garantiti e precari, tra Nord e Sud, tra chi sa e chi non sa, tra ricchi e poveri, tra centri e periferie. Se per la media degli italiani la situazione economica non è migliorata, certo la ricchezza di una parte significativa della popolazione è cresciuta. Sebbene minoritaria, si tratta della parte del paese più influente, dotata di più forte voce mediatica ed economica, che più ha goduto della politica berlusconiana[1].

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