domenica 24 gennaio 2010

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Il Giudice di Pace dichiara illegittime le cartelle esattoriali di Gerit-Equitalia



Comitato Cittadino Acqua Pubblica Aprilia

Comunicato stampa del 10 Settembre 2009

ACQUALATINA SI CONVERTA SULLA VIA di DAMASCO
A quasi un anno dalle prime cartelle esattoriali emesse da Gerit-Equitalia per riscuotere le bollette di Acqualatina, ben 5 giudici differenti[1] hanno dichiarato illegittima tale procedura dando ragione a centinaia di utenti che avevano fatto ricorso, condannando il gestore a risarcire le spese di giudizio.

Tutti hanno sospeso/annullato le cartelle ritenendo che “…  la Società creditrice ha emesso e reso esecutivo il ruolo, azionato con la cartella esattoriale e con il concorso del responsabile di Equitalia Gerit S.p.A., solamente sulla base delle fatture emesse che non rappresentano titolo avente efficacia esecutiva o un’ingiunzione emessa, vidimata e resa esecutiva conforme all’art. 2 comma 1 del R. D. n.639/1910”.

Smetta Acqualatina di utilizzare metodi vessatori sperando di intimorire quanti non si arrendono alle arroganze messe in atto e si affidano alle tutele di legge. Rispettino le regole del gioco senza sperare sempre nelle cattive condizioni del campo da gioco e di qualche svista dell’arbitro.

Non credano i vertici della società di riuscire sempre a farla franca con la tutela politica ed amministrativa di quanti si occupano delle sorti del servizio idrico per tornaconto politico e personale. Certe tutele non sono una garanzia all’infinito e prima o poi mostrano il rovescio della medaglia.

Acqualatina, come San Paolo fulminato sulla via di Damasco, si converta e non utilizzi metodi coercitivi nei confronti dei salassati.

La giustificazione della società che dice di agire nell’interesse di quanti pagano “regolarmente”, stride con le aberranti pratiche degli “appalti in casa” (senza gara né ribassi concessi per anni a società del gruppo Veolia), con le “assunzioni di famiglia”, con quelle di natura politica, con i lauti compensi percepiti da amministratori privati e politici, con il fuoristrada da 1700 euro al mese concesso all’ex amministratore delegato, etc, etc. Non basta un soggetto capace addetto alla comunicazione a “depurare” la storia di Acqualatina. I fatti per ora parlano più di mille buone intenzioni.

Considerando invece le determinazioni convergenti di tanti giudici, ci chiediamo se non sia il caso che la Procura di Latina accerti se le cartelle esattoriali senza titolo configurino un grave abuso d’ufficio, come già  formalmente denunciato lo scorso febbraio dal giudice Fedele. Non è giustificabile lasciar trascorrere tanto tempo per arginare un eventuale abuso che colpirebbe migliaia di cittadini. Speriamo che il recente trasferimento della Dott.ssa Spinelli, a cui era stato affidato il caso, non causi ulteriori ritardi.

Allo stato attuale delle due l’una: o la Procura smentisce l’illegittimità della procedura ravvisata da ben 5 giudici, oppure agisca in modo sollecito per interrompere l’abuso.
Non vorremmo che dopo le note vicende che hanno portato all’archiviazione della maxi-inchiesta su Acqualatina, la procura avverta una sindrome da insuccesso e l’eccesso di cautela dilati troppo i tempi d’intervento.

Desta triste sorpresa, su tale vicenda, il silenzio assordante delle associazioni dei consumatori che compongono l’OTUC. Forse sono più interessate a partecipare, dietro compenso, alle singole conciliazioni utente-gestore, che arginare a monte i metodi diffusamente vessatori subiti dagli utenti.

Per non parlare poi di taluni sindaci (Terracina, Castelforte, Fondi, Sermoneta, Anzio) che nell’ultima assemblea societaria, invece di analizzare le cause e le responsabilità della perdita di bilancio di oltre 4 milioni di euro, si sono preoccupati di chiedere più rigore verso i presunti concittadini morosi, senza  preoccuparsi se vengono lesi i loro diritti.

Fa sorridere anche lo scarico di responsabilità della Equitalia Gerit, che in una nota inviata alla stampa, si dice obbligata ad emettere la cartella sulla semplice richiesta di Acqualatina. La EQUITALIA è stata sempre chiamata in causa nei ricorsi, ed è ormai consapevole dell’indebita procedura d’iscrizione a ruolo operata da Acqualatina spa, pertanto è sicuramente corresponsabile nel caso si accerti l’abuso.



Non è attendibile neanche l’ipocrita parere che il gestore dice di aver acquisito dall’Agenzia delle Entrate, che avrebbe confermato la legittimità e la correttezza del procedimento di riscossione adottato. Non va dimenticato che l’agenzia delle entrate nella vicenda vive una sorte di “conflitto d’interessi”, detenendo essa stessa il 51% del capitale della Equitalia Gerit spa !


Per ora parlano le sentenze dei giudici, e sono queste che Acqualatina dovrà ribaltare ... nel rispetto della legge! Il resto sono chiacchiere per prendere tempo e sperare che arrivi la manna dal cielo delle solite tutele politiche.
 Comitato cittadino acqua pubblica Aprilia





[1] Giudice di Pace di Terracina Eugenio Fedele, Giudice di Pace di Terracina Lorenzo Morelli, Giudice di Pace di Latina Filippo D’Urso, Giudice di Pace di Latina Giovanni Centola, Giudice Tribunale di Latina Vittoria Amirante

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