domenica 7 febbraio 2010

ANCORA A PROPOSITO DI PORTA DI ROMA: QUANDO PER CAPIRE COSA SUCCEDE NEI NOSTRI QUARTIERI BISOGNA GUARDARE ALLA CRISI SUI MERCATI GLOBALI

DAL CORRIERE DELLA SERA DI DOMENICA  7 FEBBRAIO 2010.
Il Corriere propone un interessante articolo di Federico Fubini dal titolo "Retroscena. Il nervosismo di Geithner", segretario di Stato USA alle Finanze, "per l'esposizione delle banche americane. L'esame ai bond di Atene ed i dubbi degli istituti (bancari) USA".

Sottolineiamo alcuni elementi e dati interessanti che emergono dall'articolo:
  • se la Grecia dichiarasse insolvenza alcune banche di Wall Street subirebbero perdite ingenti;
  • solo nell'ultimo anno infatti, i DERIVATI (FAMIGERATA PAROLA, ORMAI !), che assicurano il debito ellenico, sono cresciuti da 39 a 76 miliardi di dollari (!), e molte di quelle polizze, che prevedono indennizzi in caso di fallimento del debitore, ossia dello Stato Greco, sono state vendute in privato dai grandi gruppi americani ai loro clienti !
  • se, tra qualche mese (considerato ad esempio che ad aprile la Grecia deve trovar, entro aprile prossimo, rifinanziatori per ben 20 miliardi di euro di titoli in scadenza !) il governo ellenico alzasse bandiere bianca, e dunque dichiarasse sostanzialmente fallimento (il che pare purtroppo possibile ! in assenza di un salvataggio da parte del Fondo Monetario Internazionale o della Banca Europea), a Wall Street scatterebbero pagamenti a catena, e nessuno sa chi subirebbe le perdite finali, in quanto il mercato dei DERIVATI è troppo opaco per capire a chi tocca l'ultimo cerino in mano !
E A PROPOSITO DI MERCATO DEI DERIVATI, E DI VICENDE IN CUI QUALCUNO RISCHIA DI RITROVARSI "CON L'ULTIMO CERINO IN MANO", TORNIAMO ALLA VICENDA DEL FONDO IMMOBILIARE CHIUSO FIMIT SGR,  OGGI TITOLARE DI PORTA DI ROMA, DI CUI PUBBLICHIAMO QUI SIA UN PROSPETTO PUBBLICATO IN RETE ( vedi:  http://www.fimit.it/_sef/Azionisti.php?section=8 ), CHE LA COMUNICAZIONE INVIATA AI FUTURI ACQUIRENTI DELLA SOCIETA' PORTA DI ROMA  GIA' PRECEDENTEMENTE PUBBLICATA.
SOTTOLINEIMO ANCORA CHE FIMIT HA FATTO PARTE DEL GRUPPO UNICREDIT SINO AL 30 GIUGNO 2008,

 RICORDIAMO NUOVAMENTE CHE, QUALE PARTECIPANTE ALL'AZIONARIATO DEL FONDO FIMIT - SGR, COMPARE: "LBREP (Lehman Brothers Real Estate Partners", ossia Lehman Brothers CHE E' OGGI FALLITO, con riferimento a "III FIMIT S.a.r.l".
Dal succitato prospetto apprendiamo che  "III FIMIT S.a.r.l" è una società a responsabilità limitata, DI DIRITTO LUSSEMBURGHESE (!!!), di cui non si sa molto, A PARTE IL FATTO CHE SEMBRAVA LEGATA A FILO DOPPIO A LEHMAN BROTHERS, CHE SAREBBE FALLITA !
Due domande ci emergono subito:  
  • MA CHE CI FACEVANO ENTI PREVIDENZIALI PUBBLICI COME INPDAP, ENPALS, INARCASSA, FONDAZIONE ENASARCO, DA CUI DIPENDE IL FUTURO DELLE NOSTRE PENSIONI (!!!), A FARE AFFARI CON UN FONDO LUSSEMBURGHESE LEGATO ALLA FALLITA LEHMAN BROTHERS ??? 
  • E POI, se LBREP III  (ossia LehmanBrothers Real Estate Partners) FIMIT Sarl è una società di diritto lussemburghese controllata da un fondo di investimento immobiliare riservato ad investitori istituzionali (e se parliamo di Lehman Brothers, ricordiamo che è falluta nel 2008 !), lo sanno tutti gli interessati che, la Società a responsabilità limitata, in sigla S.r.l. o Srl, appartiene alla categoria delle società di capitali, quindi risponde delle obbligazioni sociali solamente con il suo patrimonio (art. 2462 c.c.) ?
Ricordiamo in proposito che già a Luglio scorso la FIMIT -SGR aveva dovuto diramare il comunicato stampa che pubblichiamo anche in questa sede (vedi: http://www.borse.it/News.php?IDNews=139270 ), per smentire notizie pubblicate sulla stampa, in particolare sul Corriere della Sera del 24 luglio 2009,  che segnalavano suoi possibili problemi.
RICORDIAMO CHE L'ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA (che potete trovare al seguente link: http://www.corriere.it/economia/09_luglio_24/ferrarella_giallo_busta_dimenticata_1d2ba266-781a-11de-96fb-00144f02aabc.shtml  ), era relativo al singolare caso della busta con 45.000 euro IN CONTANTI dimenticata da Massimo Caputi, oggi Amministratore delegato proprio di FIMIT SGR, nella sua stanza d'albergo nell'Hotel di via Cusani a Milano.
RIPORTIAMO DI SEGUITO L'ARTICOLO DEL CORRIERE:  
"Il giallo della busta con 45 mila euro"-  Una cameriera l'ha trovata, dimenticata all'hotel di via Cusani: così è partita l’inchiesta su un manager
MILANO— Mai dimenticare una busta in ho­tel. Specialmente se, dentro, ci sono 45.000 euro in contanti. Magari una cameriera la trova e il direttore dell’hotel di via Cusani a Milano chia­ma i carabinieri. 
Magari la Procura, insospettita dal fatto che a scordare la busta gonfia di banco­note sia l’amministratore di una società che ge­stisce fondi immobiliari per un patrimonio di ol­tre 1,7 miliardi, lo indaga per l’ipotesi di riciclag­gio, che consente intercettazioni. 
E magari al te­lefono capita d’ascoltare che il tal fondo immobi­­liare, quotato in Borsa, sarebbe «in default di cas­sa», benché in Borsa nessu­no lo dica ai risparmiatori.
E’ così che per le ipotesi di reato di riciclaggio, di ag­giotaggio, e di ostacolo al­l’attività di controllo di Con­sob e Bankitalia «fino a giu­gno 2009», si ritrova indaga­to Massimo Caputi, ex n.1 di Sviluppo Italia e oggi am­ministratore delegato di Ze­ro sgr e di Fimit, società di gestione del risparmio (sgr) di cui sono soci gli enti pre­videnziali Inpdap, Enasar­co, Enpals e Inarcassa, e che gestisce tre fondi immobilia­ri quotati in Borsa (Alpha, Beta e Delta) e altri riservati a investitori qualifi­cati (Gamma, Sigma, Omicron Plus, Theta, Eta, Tau, Omega, Omicron Sviluppo e Senior). Per la difesa, i 45.000 euro scordati nella came­ra 302 dell’hotel il 7 maggio 2008 erano solo la liquidità necessaria a Caputi per pagare i fattori che gli curano una tenuta agricola nel Centro Ita­lia. Ma più delicato è ormai il resto dell’inchie­sta, tutto ancora da tarare perché fondato su me­si di intercettazioni, dove per definizione il ger­go del parlato o il tono stesso della voce posso­no trasmettere impressioni suggestive ma maga­ri smentite dalle carte ora acquisite dal pm Luigi Orsi in una perquisizione.
L’ha motivata il fatto che dagli ascolti «emerga che il fondo Alpha pre­senterebbe un forte default di cassa, cosa ripetu­tamente affermata dai responsabili dell’ufficio le­gale e del settore finanza di Fimit parlando con diversi interlocutori, criticità che lo stesso Capu­ti afferma di conoscere»
In «situazione parimen­ti critica verserebbe il fondo Beta, se è vero ciò che Caputi riferisce all’immobiliarista Alfio Mar­chini » ( il fondo Beta va in closing nel 2009...si­gnori guardate qui se continuiamo così noi an­diamo in default ), o quanto risponde a chi gli chiede a che punto sia su Beta ( nes­sun punto...nel senso che stiamo tentando disperata­mente di vendere gli immobi­li... ). 
Pure il fondo Delta pa­re, «contravvenendo alle re­gole, aver investito troppo in un unico cespite».
Il fon­do Gamma «risulta partico­larmente indebitato, se è ve­ro » ciò che «il direttore stra­tegia e sviluppo di Fimit» di­ce all’ufficio legale ( Gamma non c’ha i soldi ).
E anche in Zero sgr, controllata tramite Feidos spa, «il Fondo Due pare mostrare una criticità dovuta a un eccessi­vo indebitamento verso Banca Intesa», e alla se­rie di giochetti e casini inenarrabili che Caputi al telefono attribuisce al manager Giulio Malfatto. Eppure, in base ai comunicati ufficiali emessi da Fimit, «non risulta che alcuno dei fondi gesti­ti sia in default o presenti le rilevate anomalie», anzi il gruppo ribadisce supersolidità, scarso in­debitamento, e leva inferiore al 30%. Credere ai comunicati o alle intercettazioni? «E’ doveroso verificare — è allora la motivazione della perqui­sizione eseguita in gran segreto giorni fa dalla Guardia di Finanza — se la gestione dei fondi immobiliari sia rispettosa degli interessi patri­moniali degli investitori, e soprattutto se le co­municazioni delle sue società al mercato e alle Autorità di vigilanza siano improntata a compiu­tezza, trasparenza e tempestività», oppure siano «non rispettosa della reale situazione dei fondi».
Luigi Ferrarella  - 24 luglio 2009
ALLORA, RICAPITOLANDO CON LE PAROLE DELL'ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA E CON GLI ESTRATTI DALLE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE IN ESSO PUBBLICATI:
  • "il fondo Alpha pre­senterebbe un forte default di cassa, cosa ripetu­tamente affermata dai responsabili dell’ufficio le­gale e del settore finanza di Fimit parlando con diversi interlocutori, criticità che lo stesso Capu­ti afferma di conoscere», come emerge dalle intercettazioni telefoniche;
  • In «situazione parimen­ti critica verserebbe il fondo Beta, se è vero ciò che Caputi riferisce (in un'altra intercettazione) all’immobiliarista Alfio Mar­chini » ( il fondo Beta va in closing nel 2009...si­gnori guardate qui se continuiamo così noi an­diamo in default ), o quanto risponde a chi gli chiede a che punto sia su Beta ( nes­sun punto...nel senso che stiamo tentando disperata­mente di vendere gli immobi­li... );
  •  Pure il fondo Delta pa­re, «contravvenendo alle re­gole, aver investito troppo in un unico cespite»;
  •  Il fon­do Gamma «risulta partico­larmente indebitato, se è ve­ro » ciò che «il direttore stra­tegia e sviluppo di Fimit» di­ce all’ufficio legale ( Gamma non c’ha i soldi ),
  • E IL FONDO ETA, A CUI E' FINITA PORTA DI ROMA, CI CHIEDIAMO A QUESTO PUNTO NOI, COME STA MESSO ? CERTO CHE SE STESSE BENE A QUESTO PUNTO STAREBBE L'UNICO AD ESSERE MESSO BENE DI TUTTI I SUOI MALANDATI FRATELLI !
  • E ancora, se come segnala sopra il Corriere della Sera il Fondo ETA era riservato ad "investitori qualificati", che ci fanno qui i futuri acquirenti degli appartamenti di Porta di Roma,  che investitori qualificati CERTO NON SONO, e che sono finiti a trovarsi in un meccanismo molto più grande di loro ?

Insomma, vista la situazione di FIMIT - SGR, "dismessa" da Unicredit nel giugno 2008, visti i legami con la fallita Lehman Brothers, la cui società di diitto lussemburghese III FIMIT S.a.r.l. ne deteneva ben il 18%, considerato che tale società a responsabilità limitata appartiene alla categoria delle società di capitali, che rispondono delle obbligazioni sociali solamente con il suo patrimonio (art. 2462 c.c.), una domanda emerge in conclusione con forza alla nostra attenzione:
non è che anche  il bandolo di questa matassa sta chiuso in qualche derivato a sua volta che sò chiuso, anzi molto chiuso, anzi ben nascosto in qualche banca, magari americana, ma anche italiana ?


COMUNICHIAMO CHE, VISTA LA DELICATEZZA DEL TEMA, SIAMO DISPONIBILI A RECEPIRE E PUBBLICARE IN QUESTA SEDE QUALSIASI PRECISAZIONE O ELEMENTO, O INFORMAZIONE, CHE CHIUNQUE, TITOLATO A FARLO, VOGLIA INVIARCI ALL'INDIRIZZO DI POSTA ELETTRONICA INDICATO QUI A DESTRA.

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