venerdì 26 febbraio 2010

IL PIANO DI RECUPERO URBANO FIDENE VALMELAIA DISTRUGGE PURE LA MEMORIA: IL COMITATO DI QUARTIERE PASSO DEL TURCHINO SEGNALA LA DISTRUZIONE STAMATTINA DELLO STORICO CASALE DELLE VIGNE NUOVE

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO CON DOLORE E CON RABBIA, LA NOTIZIA TRISTE CHE SI COMUNICA IL PRESIDENTE DEL COMITATO DI QUARTIERE VIA PASSO DEL TURCHINO L. CHERUBINI:

IL PIANO DI RECUPERO URBANO FIDENE VALMELAIA DISTRUGGE PURE LA MEMORIA
Questa mattina una ruspa ha buttato giù il casale "vigne Nuove" in via Passo del Turchino, quello che secondo il piano di recupero urbano sarebbe dovuto diventare sede di un piccolo museo archeologico a servizio della vicina area dove sorgono i resti della vila di Faonte.
Scompare così il casale, l'abitazione rurale caratteristica dell'agro, che ha dato il nome alla zona fin dall'Ottocento "Vigne Nuove". Gli abitanti dell'area non possono trovare nulla, nessun punto di riferimento, solo palazzine fatte in serie, in ogni angolo della città, rotatorie e ipermercati di un quartiere  sempre più anonimo, di un quartiere dormitorio.
Fino a due anni fa era in ottime condizioni e ancora abitato dai contadini, successivamente è stato occupato abusivamente, poi è stato lasciato andare colpevolmente in malora.  
Ancora nel 1958 Antonio Maria Colini raccomandava di preservare a verde l'area della villa di Faonte (Capitolium, rassegna del comune di Roma, marzo 1958). Ma i nostri amministratori hanno la memoria corta.
Il piano di recupero urbano Fidene Valmelaina prescriveva di adibire il casale a museo archeologico, unico contentino per gli abitanti della zona che si sono visti privati di 41 ettari di verde, per fare la edificazione denominata "Giardini di Faonte" e un nuovo ipermercato.
Adesso il casale non è che un muccchio di sassi e calce e travi abbandonati per terra da buttare alla discarica.... Inglorioso epilogo di una brutta vicenda.
Luigi Cherubini Italia Nostra Roma, C.di Q. via Passo del Turchino, 26 febbraio 2010

1 commento:

Unknown ha detto...

La denuncia di Luigi Cherubini rimanda ad una questione fondamentale e cioè: riesce l'autorità pubblica a conseguire gli obiettivi che si pone? e più ancora: esiste l'autorità pubblica cioè il raprresentante degli "interessi generali"? Il progetto N.2 del PRU è stato approvato sulla base di un instruttoria che qualificava l'intervento come "utile" fra l'altro per le seguenti ragioni.

1) protezione e valorizzazione di aree di pregio ambientale
2) è prevista una piazza in prossimità del casale ristrutturato e destinato a museo archeologico
3)sistemazione a parco di una vasta area con reperti archeologici (Villa Faonte)

La discussione politica sull'utilità o meno di questo progetto nell'ambito del PRU è stata profonda, come su altri particolarmente critici poi eliminati (il progetto N.12 tra V.Bufalotta e V. Settebagni, il progetto N.5 a Serpentara). Soprattutto per merito di Italia Nostra e del locale Comitato di Quartiere. Ha prevalso il sì. Non possiamo permettere che sia omessa una virgola degli impegni presi dal proponente a riguardo degli interessi generali dei cittadini del quartiere e romani. Voglio sperare che si tratti di una "demolizione per ricostruzione". Sarebbe importante sentire direttamente il proponente ed in seguito le autorità competenti al controllo, al collaudo, al rilascio dei certificati finali.
Piergiorgio Rosso - Roma