sabato 8 maggio 2010

DECORO URBANO: alla Raccolta di firme per la Delibera di iniziativa popolare per la regolamentazione dei mezzi pubblicitari a Roma si affianca una campagna del Corriere.it contro i manifesti che deturpano la città

DECORO URBANO

La campagna del Corriere.it contro
i manifesti che deturpano Roma

 ROMA - Roma sempre più invasa dai manifesti. Non bastano le denunce (è stato calcolato che durante il mese e mezzo di campagna elettorale siano stati affissi quasi 190 milioni di manifesti abusivi), i gruppi auto-organizzati come i quelle dei «cittadini stacchini», le «defissioni straordinarie» del Comune, nuovi piani regolatori, le proteste dei singoli comitati dei cittadini, i blog pieni di commenti al veleno, i siti Internet ricchi di immagini dello scempio e di vibrate proteste. Le affissioni abusive proliferano, non solo quelle a sfondo politico. Per questo il Corriere.it ha deciso sollecitare i lettori a mandare le loro foto e le loro segnalazioni al giornale per iniziare una campagna contro i manifesti che deturpano Roma. Per farlo basta cliccare su questo link (per inviare è neecessario registrarsi).

RACCOLTA DI FIRME - E intanto contro «cartellone selvaggio» è stata organizzata una raccolta di firme, per presentare una delibera di iniziativa popolare. Oltre cento associazioni, fra cui Italia Nostra e Legambiente, Cittadinanzattiva e Rete di mutuo soccorso, hanno avviato una sottoscrizione, con l’obiettivo di raggiungere in tre mesi le 5.000 firme necessarie per sfondare in consiglio comunale con una proposta dirompente: frenare l’abusivismo, combattere la speculazione. Come? Attraverso la rintracciabilità degli impianti, ad esempio, il loro costante monitoraggio, sanzioni più pesanti e nuove norme nel piano regolatore. «Già diversi anni fa ci mobilitammo - ha ricordato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, durante la presentazione nella sede del primo municipio - ottenendo l’abbattimento di 33.500 impianti abusivi. È il momento di far tornare a sentire la nostra voce». Non piace, alle associazioni, la «banca dati» creata dal Comune. «S’è rivelata un condono di fatto - ha sostenuto Parlati -. Il fenomeno va bloccato. È una battaglia di civiltà e legalità, prima ancora che una scelta necessaria per la tutela del decoro e della bellezza». La delibera popolare è netta: abrogare tutte le disposizioni con cui il consiglio comunale ha modificato e integrato lo scorso anno il Regolamento sulle affissioni. «Un paradosso - ha detto l’assessore all’Ambiente del primo municipio Francesca Santolini - che siano i cittadini a invocare il rispetto delle leggi».
Redazione online
07 maggio 2010

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