Firmato il protocollo tra Campidoglio e Difesa, che per ora continua ad avere a disposizione una decina di edifici. La superficie complessiva è di 82 ettari, la volumetria di un milione e mezzo di metri cubi. "Non si farà solo cassa ma anche interventi per le case"
Il Comune di Roma entra in possesso del più grande e importante "campo trincerato" d'Europa. Con il protocollo firmato oggi in Campidoglio tra Comune e ministero della Difesa, in totale sono 15 (anche se una decina per ora resteranno a disposizione della Difesa) per una superficie complessiva di 82 ettari e una volumetria complessiva di 1.500.000 metri cubi, gli immobili militari che passeranno al Comune e che, da quest'ultimo, verranno valorizzati e riutilizzati anche per aspetti sociali. La stima economica, a seguito della valorizzazione, è pari a circa 2,5 miliardi di euro.
In sostanza il ministero della Difesa promuove la costituzione di "fondi immobiliari di investimento" per valorizzare e vendere alcuni immobili militari attraverso accordi di programma con gli enti locali. In questo caso si tratta del Comune di Roma, al quale viene attribuito un importo di 600 milioni di euro, di cui 500 al commissario straordinario, attraverso l'operazione di valorizzazione di alcune strutture. La firma per protocollo di intesa è resa possibile in virtù della legge finanziaria 2009 che dava il via libera alla valorizzazione degli immobili militari.
Le strutture inserite nel programma sono:
- lo Stabilimento Militare materiali elettrici e di Precisione di via Guido Reni,
- la Direzione Magazzini del commissariato di via del Porto Fluviale,
- i Magazzini A.M. di via Papareschi,
- il Forte Boccea,
- la Caserma Donato di via del Trullo,
- i Magazzini del Genio,
- le Caserme Gandin (di via di Pietralata), Medici (di via Sforza), Piccinini (di via Casilina), Ruffo (di via Tiburtina), Nazario Sauro (di via Lepanto), Ulivelli (di via Trionfale), l
- o stabilimento Trasmissioni di viale Angelico,
- l'ex caserma Reali equipaggi in via Sant'Andrea delle Fratte
- e l'ex convento di Santa Teresa in via San Francesco di Sales.
- Il programma operativo, che dovrà essere completato entro un anno, prevede diversi step: l'individuazione da parte del ministero degli immobili oggetto della valorizzazione;
- il Comune e la Difesa accerteranno in via preliminare per ciascun immobile, con la soprintendenza per i beni architettonici e del paesaggio di Roma, le condizioni per l'espressione di un parere favorevole sul progetto urbanistico;
- il Comune, in coerenza con le previsioni del Piano regolatore generale 2008, definirà l'edificabilità complessiva, le destinazioni d'uso e i vincoli per ciascun immobile;
- il ministero verificherà la coerenza di queste decisioni con gli obiettivi di valorizzazione degli immobili stilando un elenco finale che costituisce "il piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari";
- il Comune, con deliberazione del Consiglio comunale, approverà il protocollo d'intesa e l'accordo di programma del "piano", adottando le varianti allo strumento urbanistico generale;
- pubblicazioni, osservazioni e controdeduzioni;
- progettazione definitiva;
- conferenze di servizi indette dal ministero;
- sottoscrizioni degli accordi di programma, uno per ciascun immobile;
- trasferimento dei beni dal ministero al fondo immobiliare.
"Questo percorso è iniziato nemmeno un anno fa - ha commentato La Russa - e si avvia a una conclusione rapida se è vero, come è vero, che il Comune ci garantisce che in pochi mesi si possa completare tutto l'iter. E' una vittoria dell'interesse generale, di Roma capitale sui piccoli egoismi, una vittoria che conforta la tesi di una necessaria e realizzata sinergia tra gli Enti locali e lo Stato". Il ministro non ha nascosto la ricaduta positiva dell'operazione anche per la difesa, in particolare per i militari: "Gli introiti che deriveranno da questa operazione ammoderneranno le infrastrutture esistenti su Roma e consentiranno un allargamento di quelle abitative che sono sempre più necessarie quando si fa riferimento a militari professionisti e volontari, che operano lontano dalle loro famiglie e hanno bisogno di alloggi, perché sono soggetti a continui trasferimenti". Un aspetto approfondito dall'assessore capitolino al Patrimonio e alla Casa, Alfredo Antoniozzi: "La valorizzazione di questi immobili consentirà non solo di fare cassa ma anche interventi per le case, di housing sociale in particolare per quanto riguarda il mondo militare e delle forze di polizia".
Per il sindaco Alemanno si tratta "di un avvenimento storico per la nostra città. Dopo un'attesa trentennale finalmente si sblocca la vicenda delle caserme dismesse e del patrimonio della Difesa a Roma e si sblocca con un vantaggio per la città, tra l'altro anche i 600 milioni di questa finanziaria arrivano attraverso questo fondo immobiliare. Attraverso questo atto fondamentale potremmo partire con la variante al prg in modo che le aree dismesse divengano un grande volano per la trasformazione di Roma, pensiamo ai forti che sono il punto di congiunzione tra aree dismesse e periferie e possono essere dei grandi volani per la riqualificazione delle periferie".
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