sabato 10 luglio 2010

GRAVISSIMA CRISI DELL'EDILIZIA, L'ALLARME DEI SINDACATI: Edilizia, nel Lazio persi 5.832 posti Ogni giorno chiudono tre aziende Se il trend resterà negativo, entro l'anno altri 6mila resteranno disoccupati.

FONTE: http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/10_luglio_6/crisi-occupazione-edilizia-1703336918625.shtml

ROMA - Il comparto dell'edilizia a Roma e nel Lazio è in uno stato di crisi preoccupante: persi 5.832 posti di lavoro, 3,5 milioni di ore lavorate in meno e il 6,2% in meno di imprese attive sul territorio del Lazio tra il 2009 e il 2010. A lanciare l'allarme sono le associazioni sindacali di categoria, Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil. Secondo i sindacati, «ogni giorno nel Lazio tre imprese del settore edile chiudono le loro attività. Ciò significa che ogni giorno ci sono 22 operai che perdono il lavoro. Se l'attuale trend negativo del mercato rimarrà costante, si stima che entro fine anno potrebbero esserci altri sei mila lavoratori edili disoccupati».

I lavoratori rischiano di perdere il posto (Ansa)
I lavoratori rischiano di perdere il posto (Ansa)
RITORNO AL CAPORALATO -La chiusura di molte imprese, denunciano Fillea, Filca e Feneal, ha portato con se anche un ritorno «prepotente» del lavoro in nero e del caporalato, specialmente tra i lavoratori stranieri. I sindacati si dicono preoccupati perchè «in questo contesto aumentano anche i pseudo-lavoratori autonomi all'interno dei cantieri ed il part-time aumenta in modo vertiginoso, mentre per l'assenza di liquidità da parte delle imprese sane, aumenta pericolosamente il rischio di infiltrazioni malavitose». A monte della crisi del settore c'è una riduzione degli investimenti, nel 2009 del 10% rispetto all'anno precedente, e per quest'anno le previsioni non sono migliori visto che il primo trimestre del 2010 fa segnare un ulteriore calo del 16,8%. A pagare il prezzo della crisi sono anche le imprese straniere, una delle novità di segno positivo degli ultimi anni per il tessuto produttivo della capitale: a Roma sono 91 le imprese gestite da stranieri che hanno chiuso tra ottobre del 2009 e marzo del 2010, con oltre 2mila operai licenziati.
«SERVONO PIU' CONTROLLI E INVESTIMENTI» - Forti di questi numeri i sindacati confederali dell'edilizia laziale in un documento chiedono alle imprese «maggiori investimenti e risorse umane sulla bioedilizia», mentre alla pubblica amministrazione domandano di «superare il ritardo sistematico nei pagamenti alle imprese», di rilanciare «gli investimenti pubblici» e di avviare «l'attuazione del piano casa per l'housing sociale». Al presidente della Regione Lazio invece i sindacati degli edili chiedono un impegno per «la costituzione di un coordinamento degli organismi di controllo sulla sicurezza nei cantieri edili» e «l'assunzione di nuovi ispettori SPreSAL», con i numeri attuali infatti è possibile controllare ogni cantiere una sola volta in trent'anni. Le sigle sindacali inoltre richiedono un incontro con tutti i gruppi politici che siedono all'interno del nuovo Consiglio regionale del Lazio per illustrargli nel dettaglio i numeri della crisi del settore.
Redazione online
06 luglio 2010

Nessun commento: