venerdì 26 novembre 2010

CLAMOROSO: Bancarotta fraudolenta: ecco dove finivano i soldi della Gemma spa Maxi operazione della Finanza: sigilli a 10 società tra cui quella che gestiva i condoni edilizi del Comune di Roma; dalle sue casse distratti fondi per 30 milioni di euro

FONTE: Corriere della Sera-edizione Roma del 23 novembre 2010.

ROMA - Trenta perquisizioni e sigilli alle sedi di 10 società per bancarotta fraudolenta. E' il risultato di complesse indagini giudiziarie che, su disposizione della Procura della Repubblica della capitale, hanno portato la Guardia di Finanza di Roma ad eseguire, martedì 23, il sequestro delle quote sociali di 10 aziende. Il sequestro ha riguardato anche la Gemma spa, società che fino allo scorso 3 giugno ha gestito, per anni, le pratiche dei condoni edilizi del Comune di Roma.
Secondo gli inquirenti, la Gemma è stata «oggetto di un sistematico drenaggio di risorse avendo trasferito ingenti somme di danaro ricavate dalla propria attività (circa 30 milioni di euro dal 2005 al 2008) ad altre società del gruppo Rubeo».
LUCE SUL GIALLO - Si comincia così a far luce sul mistero di una società che, con 245 mila pratiche di condono giacenti e 645 dipendenti che rischiavano il lavoro, aveva chiuso i battenti dopo 11 anni di rapporti con il Campidoglio «per mancanza di fondi». Fondi, evidentemente, dirottati altrove. Nel silenzio di molti. Eppure nel dicembre 2009, l' amministrazione comunale (tramite un suo coraggioso dirigente, Paolo Cafaggi, poi rimosso) aveva chiesto la risoluzione del contratto per l' inadempienza di Gemma.
Alla fine dell'avventura della Gamma spa, su cui ora indagano le Fiamme Gialle, il Campidoglio aveva riassorbito i lavoratori di Gemma e preventivato l'impiego proprio di uomini della Guardia di Finanza per un aiuto nelle indagini necessarie a smaltire 40 mila pratiche l'anno.
Utenti in coda negli ultimi giorni di attività della Gemma, a giugno (Eidon)
Utenti in coda negli ultimi giorni di attività della Gemma, a giugno (Eidon)
FALLIMENTO DI UNA HOLDING -
Le indagini coordinate dal sostituto procuratore Perla Lori e condotte dal Gruppo Reati contro l'Economià (nucleo di polizia tributaria della Finanza) sono partite dal fallimento della Dg Holding Srl, società che nel 2008 aveva rilevato gran parte delle società decotte del cosiddetto Gruppo Rubeo ( gruppo riconducibile a Renzo Rubeo ed alla sua famiglia operante nei settori della stampa, dell'editoria, della riscossione dei tributi e della gestione delle pratiche dei condoni edilizi del comune di Roma).
Al centro dell'attenzione degli inquirenti vi è una complessa operazione societaria articolata in più fasi : il progressivo svuotamento di una serie di società facenti capo a Rubeo e la loro incorporazione in una società - la Dg Holding - destinata al trasferimento all'estero (nello stato off shore del Delaware) e al fallimento (bad company); la concentrazione delle residue attività in un nuovo gruppo anch'esso riconducibile, direttamente o indirettamente, a Rubeo (good company).
Una manifestazione contro i condoni a Roma
Una manifestazione contro i condoni a Roma
PRESTANOME E OFF SHORE -
Gli accertamenti eseguiti dalla guardia di finanza stanno facendo luce sulle complesse operazioni societarie di cui il gruppo Rubeo è stato protagonista negli ultimi anni; operazioni che hanno consentito - anche attraverso l'utilizzo di prestanome nonchè di società e trust collocati in paesi off shore - di svuotare le aziende ad esso appartenenti, in danno dei creditori e del fisco e di dissimulare il ruolo di dominus svolto da Rubeo in una nuova compagine societaria.
Nel corso delle attività, i finanzieri hanno posto sotto sequestro preventivo anche gli immobili di proprietà della Tibim Srl, amministrata da Renzo Rubeo.
Redazione online

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