lunedì 6 dicembre 2010

ANCORA SULL'INCONTRO FRA IL PRESIDENTE DELLA CAMERA GIANFRANCO FINI E GLI STUDENTI DEL LICEO ORAZIO - QUARTIERE TALENTI, ROMA

FONTE: http://www.partitiblog.it/2010/12/06/il-presidente-della-camera-incontra-giovani-parlando-della-legge-gelmini-e-di-politica/

Gianfranco Fini incontra gli studenti del liceo classico e linguistico Orazio, Gli scolari lo hanno invitato a tenere una lezione sul Parlamento in occasione dei 150 anni dell’Unita’ d’Italia.”Ho condiviso la riforma Gelmini, ma non demonizzero’ mai una protesta studentesca. Anzi, mi preoccupero’ quando gli studenti come pecoroni non avranno piu’ una loro idea”. Cosi ha dato il suo commento sulle note vicende delle occupazioni e degli scioperi degli studenti. Il presidente della Camera non si sottrae alle domande ”Piu’ sono cattive, piu’ mi diverto”, avverte sorridendo e le domande pepate non mancano: gli chiedono sui costi e la moralita’ della politica, ma soprattutto sulla riforma dell’universita’. E si adirano quando dei militanti del Pdl entrano nell’Aula per contestare Fini: ”E’ il nostro incontro, abbiamo le nostre domande”.
”Ne’ futuro ne’ liberta’, da voi solo tagli e precarieta”’, e’ uno striscione che mostrano dalla finestra di un’aula non appena Fini imbocca il cortile d’ingresso all’Orazio. A solo una settimana dalle proteste contro la riforma Gelmini, i circa 1.300 studenti dell’ istituto sono sempre in agitazione. Fini comunquie parla ai 240 studenti dell’ultimo anno che partecipano all’incontro ed accolgono il presidente della Camera con applausi e silenziosi. ”Oggi la democrazia deve essere tanto rappresentativa quanto governante. Il tempismo della decisione e’ tanto importante quanto la bonta’ della decisione stessa”, dice Fini, si sofferma anche sulla necessita’ di una riforma del bicameralismo perfetto. Poi mette in guardia : ”Il Parlamento non e’ ne’ meglio ne’ peggio della societa’, ma ne e’ la fotografia”.Dispensa consigli:”Pensate con la vostra testa.
Diffidate di quelli che ritengono di sapere sempre tutto”.
Una studentessa chiede: ”Quanto mare c’e’ tra il dire e il fare in politica?”. ”Comportamenti all’insegna della massima spregiudicatezza vengono prima o poi censurati con una perdita di fiducia: non ti votano piu”’, dice Fini. Ad un tratto dal fondo della sala si leva una voce: ”Presidente, non era lei che nel 2005 dichiarava di volere una norma ad hoc contro i ribaltoni politici… ora ha cambiato idea?”. A parlare e’ Jessica De Napoli, consigliere del IV municipio, a contestare il leader di Fli. Gli studenti insorgono: ”Zitti. E’ la nostra lezione, abbiamo le nostre domande”. Ma Fini non si scompone e replica: ”Il ribaltone e’ un sovvertimento della volonta’ popolare. Non credo che ci saranno ribaltoni”. ”Ma cosa ne pensa delle promesse non mantenute da chi aveva promesso che la legge sarebbe stata uguale per tutti e poi si e’ occupato solo degli affari suoi?”, risponde a sua volta Fini, con chiaro riferimento a Berlusconi. ”Presidente, la coerenza?”, urla un altro.
Risposta: ”C’e’ un limite oltre il quale non si puo’ andare, pena la dignita’. Per te evidentemente non c’e”’.
Dopo il diverbio di vedute torna la calma e Fini tiene il punto: ”La riforma Gelmini e’ sottofinanziata, ma per altri aspetti va nelle direzione giusta, perche’ parte dal principio del merito.
Tra massimalismo e gradualismo, preferisco il gradualismo”. Ma ”l’Italia deve investire nella ricerca”.

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