sabato 22 gennaio 2011

A PROPOSITO DELLA VICENDA DELL'AREA VERDE DI PIAZZA CORAZZINI -CHE DEVE ESSERE RESTITUITA AI CITTADINI- DI VILLA TIBERIA E DEI SUOI ABUSI: LA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL MUNICIPIO IV BONELLI DEI CONSIGLIERI DEL PD MARCHIONNE E RAMPINI

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO  (la trovate anche qui ):
onsiliare PD Municipio IV

Lettera aperta al Presidente del Municipio IV Cristiano Bonelli 

Abbiamo appreso dalla stampa e dalla comunicazione istituzionale del IV Municipio del progetto ”Azienda Amica….. ed il cerchio si allarga”. Nel capire di cosa si trattasse, dato che è una iniziativa della sola Giunta Bonelli, abbiamo approfondito l’argomento, cercando tra le pieghe di comunicati stampa e racconti frammentari della stampa locale di avere un quadro più complessivo. Sinceramente siamo rimasti sbalorditi di come venisse annunciato al pubblico la creazione di questo albo di aziende che dovrebbero aiutare l’amministrazione pubblica a svolgere i compiti che gli sarebbero propri. Alla presentazione del progetto che, come ha spiegato il Presidente Cristiano Bonelli, permetterà alle “piccole e medie imprese di accreditarsi e mettere a disposizione i loro servizi a costo zero per il Muncipio, offrendo competenze e risorse in favore della collettività”, si legge che le cliniche private del territorio saranno beneficiarie di una ulteriore convenzione rispetto a quella del Servizio Sanitario Regionale, per erogare non meglio precisati servizi ai cittadini del nostro municipio. In cambio saranno agevolate dal punto di vista normativo e burocratico. Come? In che modo?

Appare poi davvero incredibile che nella lista delle cliniche che dovrebbero aiutare il Municipio ci sia Villa Tiberia, destinataria di una sanzione pecuniaria, quasi contestualmente alla presentazione del progetto “Azienda Amica”, dell’entità di 219mila euro per un abuso edilizio commesso nel 2009. La clinica infatti il 24 Giugno 2009 aveva presentato una DIA per modificare gli spazi interni alla struttura di via Emilio Praga, 26 a Talenti. A questo progetto la stessa clinica ha presentato una variante in corso d’opera e successivamente una DIA in sanatoria, ritenuta dal IX Dipartimento del Comune di Roma non accoglibile, in quanto, dalla lettura degli atti si evince che gli ambienti da destinarsi ai locali tecnici non erano a norma. In luogo della demolizione degli abusi, l’Amministrazione ha ritenuto migliore chiudere la vicenda con una sanzione pecuniaria. D’altronde non è la prima volta che il Comune di Roma ha a che fare con gli abusi edilizi della società “Villa Tiberia srl”: una lunga scia di abusi che parte dal 1986 (con cui si condonarono gli abusi commessi a partire dal 1954). Ad oggi se ne contano ben sei. Tra questi è ancora aperta la vicenda che riguarda l’area di piazza Sergio Corazzini. L’area venduta alla clinica dal Terzo ordine regolare di S.Francesco, cui fu destinata per la realizzazione di un centro studi parrocchiale, doveva essere oggetto della realizzazione di un manufatto, ma certo non un centro per la parrocchia S.Achille. Ci resta il dubbio che il solerte consigliere Roberto Borgheresi (all’epoca di AN, oggi del PDL), da sempre vicino allora presidente della Agenzia Sanità Pubblica, con la Regione Lazio all’epoca governa dallo Storace che tanto si diede da fare per la sanità regionale, lanciò una raccolta di firme per la realizzazione di un ospedale nel IV Municipio. Con assemblee proprio nella chiesa S.Achille, a due passi dall’area dove Villa Tiberia iniziò a lavorare alacremente l’Agosto successivo. Ma con le licenze edilizie scadute, quindi compiendo l’ennesimo abuso edilizio della sua storia. Dopo i ricorsi contro i provvedimenti firmati dal dirigente dell’epoca del UOT del IV Muncipio per demolire i lavori iniziati a piazza Corazzini nel lontano 2004, tutti puntualmente persi dalla società “Villa Tiberia srl”, l’area è ancora con recintata con i bandoni del cantiere, che occupano anche l’area della piazza pubblica. Come stabilito dalle sentenze del TAR del Lazio e del Consiglio di Stato la piazza dovrebbe essere restituita ai cittadini, e l’area privata oggetto dell’abuso edilizio, acquisita gratuitamente al patrimonio del Comune di Roma, in osservanza al DPR 380/01. Questa pratica langue, tanto da apparire ai più che si faccia di tutto per la non applicazione della sentenza. Nel frattempo i cittadini della zona si sono dovuti sobbarcare le spese legali per richiedere a più riprese l’applicazione della sentenza, che per sua natura, sarebbe da subito esecutiva.
Fatte queste lunghe, ma necessarie premesse ci chiediamo se un amministratore responsabile possa ritenere legittimamente di fregiare in qualche maniera Villa Tiberia della “patacca” (perchè a questo punto così possiamo chiamarla) di “Azienda Amica” del IV Municipio. Speriamo che queste nostre considerazioni non siano bollate come un atto d’inimicizia verso un soggetto privato, ma che possano smuovere e far chiudere una volta per tutte alcune questioni irrisolte che interessano il nostro territorio e i suoi abitanti. Riteniamo che l’istituzione locale esca da questa vicenda non tanto bene. Sia per il principio di legalità, si promuove una azienda che ha ancora delle vertenze in sospeso con i cittadini che rappresentiamo e con l’interesse generale di cui dovremmo essere interpreti: restituzione di una piazza pubblica, e acquisizione al patrimonio del terreno adiacente, oggetto dell’abuso edilizio. Sia per il principio di uguaglianza visto che sembrerebbe che la Pubblica Amministrazione usi “due pesi e due misure” a seconda di chi sia chiamato in causa a rispettare le leggi e le norme alla base della convivenza civile.
Presidente Bonelli questo è il nostro sfogo, le nostre ragioni, i nostri dubbi in merito che crediamo condivisi da numerosi cittadini che dal 2004 seguono la vicenda.
Speriamo possano avere presto una sua risposta.
Cordialmente,
 i consiglieri del Partito Democratico
Paolo Marchionne e Federica Rampini

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