venerdì 25 febbraio 2011

Stati generali di Roma Capitale: La strategia di carta della Giunta Alemanno. Un inutile spreco di energie, mentre la città assiste non coinvolta e neanche sentita in proposito

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO DA CALMA (Coordinamento Associazioni del Lazio per la Mobilità Alternativa) il seguente comunicato:
Stati generali di Roma Capitale
La strategia di carta della Giunta Alemanno

 “costruiamo insieme la nuova capitale
l’esilarante titolo della Tavola rotonda di apertura, con il servizievole Bruno Vespa, l’inesistente ministro degli esteri Frattini e il maremmano ministro Matteoli,
ma senza la città che non è stata consultata !!!

Saranno presentati ben quattro obiettivi strategici
  • Roma città della sostenibilità ambientale              
  • Roma nella competizione globale                
  • Roma città policentrica e solidale                    
  • Roma città della cultura e dell’entertainment
La politica della Giunta è assai diversa da questa rappresentazione: basta guardare all’inquinamento e degrado ambientale delle periferie e del centro storico, all’irrisolto problema dei rifiuti e della raccolta differenziata, alla mobilità soffocante e stressante, ai servizi pubblici carenti, alle scelte culturali di cartapesta, all’assenza di una politica di accoglienza verso gli stessi turisti, all’intolleranza verso i Rom, ai fatti di xenofobia. 
La competizione globale proposta dalla Giunta va rifiutata perché significa vendita della città alla speculazione immobiliare in funzione dei cosiddetti eventi, prima la formula uno oggi le olimpiadi

Sarà presentato il Piano della Mobilità Sostenibile

 Un nuovo Piano? O è quello già presentato nell’ottobre 2009 ?
Quanto alla inconsistenza sembra lo stesso: le anticipazioni dicono che si prevedrebbe. una progressiva pedonalizzazione del centro storico attivabile a partire dal Tridente con azioni di riorganizzazione e razionalizzazione della Città, quali: la riduzione del traffico interno e l’eliminazione del traffico di attraversamento; il miglioramento della viabilità di bordo e l’incremento della fruibilità del Trasporto Pubblico Locale; l’allontanamento dei capolinea dalle aree più centrali; la revisione delle modalità di concessione dei permessi di accesso e sosta (veicoli privati e merci); la valorizzazione dei parcheggi di bordo alla ZTL; lo sviluppo dei sistemi di sharing e la progressiva introduzione della trazione elettrica.
Nessun cenno, oggi, come nel 2009, ai finanziamenti occorrenti e soprattutto a modificare la situazione generale di accesso alla città dall’area metropolitana, favorendo il trasporto su ferro e l’intermodalità, ed a interventi seri sulle periferie e ai confini della città, cominciando da quelli a favore dei pendolari e di ampliamento delle corsie protette per i mezzi pubblici.

Calma sta organizzando un convegno (fine marzo) per affrontare con proposte credibili e fattibili il
Disastro Roma.

Ci vuole, per uscirne, una elaborazione partecipata dalla città e dell’area metropolitana che affronti le seguenti questioni:
- i limiti di Roma Capitale e le necessità di Roma Metropolitana;
- i rapporti tra speculazione immobiliare e mobilità;
- il divieto di consumare ulteriore suolo e la necessità invece di restaurare la città
- la mobilità come bene comune, quindi trasporto pubblico prioritario
- un centro unico metropolitano di pianificazione e finanziamento dei trasporti
- un’azienda di trasporto locale e subregionale unica e pubblica
- la sicurezza per pedoni e ciclisti
- l’incentivazione dell’uso della bici come mezzo normale di trasporto
- la programmazione di forme di vera intermodalità (ferro, gomma, bici, piedi)
- l’organizzazione della domanda e dell’offerta per forme collettive di mobilità

Conseguentemente occorre abbandonare progetti costosissimi, che molto servono alla rendita e nulla alla vivibilità, come :
  • il parcheggio sopra Termini;
  • l’attraversamemto del centro storico con la linea C,;
  • l’autostrada Pontina;
  • i parcheggi da investimento;
ulteriori strutture viarie che si infrangeranno sul muro dell’ingresso in città. 
E bisogna abbandonare lo scambio mattone-infrastrutture per la mobilità (project financing).

Servono interventi di grande impatto ma poco costosi come:
  • - la continuità delle corsie preferenziali da capolinea a capolinea;
  • - il ripristino delle corsie preferenziali abolite e delle protezioni;
  • - l’estensione della rete tranviaria;
  • - una prima rete intermodale connettendo linee preferenziali con tram, metropolitane, stazioni ferroviarie;
  • - la modifica del Piano Urbano Parcheggi (prioritari quelli di scambio  e soluzioni di pubblica utilità).
nonchè  interventi strategici prioritari come
  • - il prolungamento delle linee metropolitane, in superficie, al Gra o a insediamenti limitrofi consistenti;
  • - la chiusura dell’anello ferroviario
 Calma      (Coordinamento associazioni del Lazio per la mobilità alternativa)    

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