domenica 15 maggio 2011

PROLUNGAMENTO DELLA METRO B1 DA JONIO A BUFALOTTA-INTERVISTA AL PROFESSOR ANTONIO TAMBURRINO-PARTE 1A: A PARTE LA PATENTE VIOLAZIONE DEL REGOLAMENTO SULLA PARTECIPAZIONE DELLA CITTADINANZA (DELIBERA DI C.C. 57/06), E' L'INTERO ITER SEGUITO DAL COMUNE DI ROMA E ROMA-METROPOLITANE, AD ESSERE ILLEGITTIMO !



Progetto di prolungamento della Metro B1 da Jonio a Bufalota “in project financing” con “valorizzazioni immobiliari: intervista al Prof. Antonio Tamburrino, docente di Economia dei Tasporti presso l’Università S. Pio V, Roma, Coordinatore dei membri esterni del Comitato di Coordinamento della Commissione per il Piano Strategico della Mobilità Sostenibile del Comune di Roma, e qualificatissimo redattore in tale veste della relazione introduttiva a Piano “L’orizzonte strategico: il Tevere e i 5 anelli”; le domande vengono poste da Marcello Paolozza, portavoce della Rete Romana di Mutuo Soccorso, che coordina fra loro comitati ed associazione della cittadinanza di Roma.
Nell’intervista il professor Tamburrino, nel segnalare che nella procedura in corso “siamo fuori della legittimità, non escludo anche della legalità”, segnala alcuni dati incontrovertibili, che non possono esseere elusi:
  • la viabilità di Roma è ormai in rapidissimo peggioramento, ed ormai può attendersi da un momento all’altro quel sostanziale blocco del traffico a Roma che appositi Studi delle Università di Roma 1 e Roma 3 ripresi nel 2008 dalla celebre trasmissione di RAI3-Report “I Re di Roma” avevano segnalato per il 2013; 
  • la procedura che si vorrebbe ora fare per il Prolungamento Metro B1 da Jonio a Bufalotta è esattamente quella che è stata appena ritenuta illegittima per l’altra linea D da parte dell’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici; 
  • il Project financing che si vorrebbe ora utilizzare per quest’opera è un project financing molto sui generis, in quanto a differenza del projetc financing tradizionale, che comporta il rischio di gestione, questa procedura individuata dal Comune di Roma prevede nelle parole del Prof. Tamburrino che “il costruttore realizzi l'opera, non rischi niente, e in compenso  abbia  delle cubature e in compenso ancora abbia un lungo tempo di gestione dell'opera"; 
  • come ricorda ancora Tamburrino per la linea D l’Autorità di Vigilanza si è così chiaramente espressa: “dove stà l’interesse della Pubblica Amministrazione”, in questo caso della Cittadinanza di Roma, “nel realizzare l’opera con questo sistema?” ; “tutto è indefinito, salvo che l’indefinizione è solo a vantaggio del costruttore” (!!!). 
  • trattandosi inoltre di opera realizzata in project financing con “valorizzazioni immobiliari”, le relative cubature “non sono immediatamente disponibili, perchè non sono di proprietà del comune di Roma, quindi bisogna fare una variante di piano, e quessta variante di piano ha il suo iter, deve avere la consultazione del municipio, deve essere approvata dal comune, deve essere convalidata, come tutte le varianti di piano; in proposito l’Autorità di Vigilanza dice che tutto questo iter deve essere completato prima della gara, e se non è completato significa che il comune non ha la certezza della moneta, e non avendo certezza, non può fare la gara. Trattandosi di una variante di piano a tutti gli effetti”, come ha sottolineato anche la Regione Lazio nella sua pronuncia V.I.A. del 7 febbraio 2011 prot. 052606, “deve essere completata  in utti i suoi gradi prima ancora di iniziare la prcedura di gara; una volta approvata si fa la procedura di esproprio e si fa la gara”.
E per il comune di Roma che a fronte di queste precise osservazioni del Prof. Tamburrino, ha già avviato l’iter per gli espropri delle aree e vorrebbe fare la gara nel giro di 5/6 mesi ? 
Non siamo in linea con la procedura di legge”, conclude Tamburrino, e trattasi quindi di una procedura che appare illegittima e che –come sottolinea Marcello Paolozza- si palesa come possibile oggetto di ricorsi anzitutto in sede di Giustizia Amministrativa.

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