domenica 5 giugno 2011

IL COMUNE DI ROMA DECIDE DI FAR RICORSO ALLO STRUMENTO DEL PROJECT FINANCING ANCHE PER LA LINEA C, FACENDO RICORSO ALLE IMPRESE CHE GIA' LA STANNO REALIZZANDO. LE FONDATE OBIEZIONI DELLA RETE ROMANA DI MUTUO SOCCORSO

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO DA RETE ROMANA DI MUTUO SOCCORSO:

Il portale dell'EUR http://www.eur.roma.it/news.php?news=2538&limit=5  ci informa che l'Associazione Temporanea di Imprese, che sta già costruendo la C della metropolitana ,  ha presentato qualche giorno fa il Project financing per la tratta finale da San Giovanni alla Farnesina.  Una tratta lunga 7 chilometri con 7 stazioni (la cui ubicazione. parzialmente nuova, potete leggere qui di seguito)che dovrebbe essere costruita entro il 2016.
Da quel che è dato sapere i costi dei lavori saranno del tutto coperti dal punto di vista finanziario grazie all'ingresso dei privati, che in cambio potrebbero ottenere cubature e la gestione dell'infrastruttura, e di alcuni sponsor che potrebbero usare il loro logo in alcune stazioni in cambio di decine di milioni per ogni fermata interessata.
Sembra, dunque, che ancora una volta l'Amministrazione Alemanno abbia intenzione di riproporre lo stesso scambio perverso, già realizzato per il progetto di prolungamento della Metro B1,  con i costruttori privati: inanziamento e  costruzione delle nuove metropolitane in cambio dell'autorizzazione a costruire molti milioni di nuove cubature di edilizia privata residenziale nell'Agro Romano.
Una soluzione disastrosa che crea nuovi e più drammatici disastri dei problemi che si vuole risolvere. Uno scambio dove è chiarissimo dove sia il profitto dei privati, ma molto confuso, incerto e discutibile l'interesse pubblico. Scelte infrastrutturali riproposte meccanicamente identiche a quelle di 30 anni fa, che non si confrontano con il lievitare dei costi,  non tengono contro dell'evoluzione delle tecnologie e delle scelte progettuali fatte in altre parti d'Italia e d'Europa.
Soprattutto come sempre, prima con la giunta Veltroni oggi con quella di Alemanno, lo svuotamento del potere di scelta del Consiglio Comunale. la delega delle scelte in campo progettuale e finanziario a Roma Metropolitane,  l'assenza completa di trasparenza , la completa mancata attuazione dei processi di  partecipazione pubblica imposti dalle leggi europee, nazionali e dagli stessi regolamenti comunali.

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