venerdì 30 settembre 2011

UNA VALUTAZIONE DI LAB.UR, SUL PROGETTO DI PROLUNGAMENO METRO B1: senza fondi e senza valutazione urbanistica. Sono i temi dell'esposto già inviato il 18 aprile 2011all'Autorità di Vigilanza sulle Opere pubbliche da Rete Romana di Mutuo Soccorso, CDQ Salviamo Talenti, e CDQ Serpentara

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO DA RETE ROMANA DI MUTUO SOCCORSO:

Comunicato stampa LabUr - 28.09.2011           

Prolungamento metro B1: senza fondi e senza valutazione urbanistica 

Esposto all’Autorità di Vigilanza per i Contratti Pubblici sul prolungamento della B1, una metro pensata con il sistema delle ordinanze, senza fondi e senza alcuna valutazione urbanistica. 

Il prolungamento della B1 oltre Conca d'Oro, per la tratta Jonio-Bufalotta, è ancora senza alcun fondamento amministrativo e le assemblee partecipative, per decidere del suo tracciato, lasciano il tempo che trovano. I dati essenziali del progetto sono: 3.850 metri di percorso, 3 stazioni (Vigne Nuove, Mosca, Bufalotta), 5 anni di lavori, per un costo totale dell’opera (riportato nei documenti di partecipazione) pari a 527.328.700€ (importo con IVA: 580.657.800€). In realtà il progetto è stato approvato utilizzando l'Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri (OPCM) 3543 del 26.9.2006 ed inserendo in essa il progetto preliminare integrato con l'ordinanza 387 (11.7.2011, codice D1 1-14), dove però risulta una quota di finanziamento pari a 650 milioni euro. L'unico punto a comune tra i due dati è che questi fondi sono tutti da reperire ai sensi dell'art.53 comma 6, del decreto legislativo 163 del 12.4.2006, mediante valorizzazioni immobiliari di aree sparse nel Comune di Roma che si dicono 'suscettibili di valutazione economica da individuare con successiva ordinanza'. Queste aree, che non sono ancora indicate nel programma triennale dei lavori pubblici (come previsto per legge), dovranno essere scelte prive di qualsiasi 'interesse pubblico'. Come fa allora l'Assessore alla Mobilità, Aurigemma, a sostenere durante l'ultima assemblea partecipativa che le aree saranno scelte dentro i famigerati 'ambiti di riserva' del Piano Regolatore di Roma?


 Gli 'ambiti di riserva' sono aree di interesse pubblico, non sempre sono di proprietà del Comune di Roma e sono a 'trasformabilità vincolata' nel senso che, come definito dallo stesso Comune, "sono aree di scarso valore ambientale, localizzate in prossimità delle linee del trasporto pubblico su ferro, che l'Amministrazione può acquisire per garantire eventuali trasformazioni di interesse collettivo finalizzate a: realizzazione di edilizia residenziale pubblica, compensazione di diritti edificatori derivanti dal Piano delle Certezze e dalla incentivazione di opere come la demolizione e ricostruzione nelle aree urbane più dense, costruzione di parcheggi e attrezzature pubbliche, adesione ai Programmi integrati ecc. La trasformazione di queste aree è subordinata alla formazione di un atto di indirizzo da parte dell'amministrazione e alla successiva redazione di strumenti urbanistici esecutivi".


Manca dunque il finanziamento dell'opera.

 Inoltre l'ordinanza 387 dichiara la necessità di più varianti urbanistiche per realizzare il prolungamento della B1, comprese le aree dove sono previste le stazioni, fatto che si risolve mediante l'art.3 dell'OPCM n.3543/06, in cui è scritto che l'approvazione del progetto da parte del sindaco di Roma costituisce 'variante allo strumento urbanistico generale'. In realtà l'OPCM n.3543/06 non concede al sindaco alcuna deroga al Piano Territoriale Provinciale Generale (PTPG) di Roma, pienamente operante dopo la conclusione della Conferenza di copianificazione tecnica e della sottoscrizione dell’Accordo di Pianificazione da parte dei presidenti di Regione e Provincia, poi pubblicato sul BURL n. 45/9 del 6.3.2010.
Ricordiamo che con l’approvazione del PTPG la Provincia ha assunto la pienezza dei compiti in materia urbanistica già esercitati dalla Regione ed, in particolare, i compiti di indirizzo e valutazione degli strumenti urbanistici comunali in fase di generale rinnovamento, tra cui appunto le varianti urbanistiche. Non solo, ma il Comune di Roma non si è attenuto neppure al art. 89 delle Norme Tecniche di Attuazione del PTPG ('Modalità attuative degli interventi' riferite al 'Sistema della mobilità').


Manca dunque la valutazione urbanistica dell'opera.
Senza finanziamento e senza valutazione urbanistica, neppure si può dar seguito al processo di partecipazione cittadina, come previsto dal 'Regolamento per l'attivazione del processo di partecipazione dei cittadini alle scelte di trasformazione urbana' allegato alla Delibera del Consiglio Comunale n.57 del 2 marzo 2006. Ricordiamo inoltre che il prolungamento della B1 rientra nel processo partecipativo cittadino in quanto l'art.3 del sopra citato Regolamento (Atti sottoposti alla procedura partecipativa) al comma 3, recita: "Sono sottoposti, inoltre, ad adeguata e diffusa informazione e partecipazione, i progetti di opere pubbliche di importo dei lavori pari o superiore a quanto stabilito dall’art. 7 della Direttiva 31 marzo 2004 n. 2004/18/CE".
Nullo amministrativamente anche il procedimento degli espropri lungo il tracciato perché l'art.1 comma 3 dell'OPCM n.3543/06 recita "salva l'applicazione dell'art. 11 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327 del 2001" che a sua volta riporta "restano in vigore le disposizioni vigenti che regolano le modalità di partecipazione del proprietario dell'area e di altri interessati nelle fasi di adozione e di approvazione degli strumenti urbanistici", modalità di partecipazione che includono il sopra citato Regolamento.
 Insomma, se l'OPCM n.3543/06, rinnovata ogni anno negli ultimi 5 anni, è un po' come la lampada di Aladino che ogni sindaco sfrega per ottenere un proprio desiderio (visti gli estesi poteri che essa conferisce), resta il fatto che il prolungamento della B1 è un tentativo maldestramente mascherato di speculazione edilizia che nulla ha a che vedere con gli "Interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare l'emergenza determinatasi nel settore del traffico e della mobilita' nel territorio della Capitale della Repubblica" oggetto della OPCM n.3543/06.
Per questi ed altri motivi, LabUr farà un esposto all'Autorità di Vigilanza per i Contratti Pubblici che ha già bloccato la linea D per analoghi motivi.
 UFFICIO STAMPA 


 

           


RICORDIAMO CHE IN MERITO AL PROGETTO UN PRIMO ESPOSTO ALL'AUTORITA' DI VIGILANA E' STATO GIA' PRESENTATO IL 18 APRILE 2011 DA:
RETE ROMANA DI MUTUO SOCCORSO;
CDQ SALVIAMO TALENTI;
CDQ SERPENTARA.

ECCOLO:

ALL’AUTORITA’ DI VIGILANZA SUI CONTRATTI
PUBBLICI DI LAVORI, SERVIZI E FORNITURE

E P.C. AL SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI ROMA
                                                                         
AL SIGNOR PRESIDENTE DEL MUNICIPIO IV di ROMA
                                                                 
AL SIGNOR ASSESSORE ALLA MOBILITA'
DEL COMUNE DI ROMA
                                                                    
AL SIGNOR PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE
MOBILITA’   DEL COMUNE DI ROMA

ALLA CORTE DEI CONTI

Oggetto: ROMA – Progetto di Prolungamento in project financing della Linea Metro B1 da Jonio a Bufalotta (linea già oggetto, per il tratto piazza Conca d’Oro-piazzale Jonio, di deliberazione n. 31 del 9 marzo 2011 di codesta spettabile Autorità).

SI PREMETTE
  • che Il Consiglio di codesta spettabile Autorità, su richiesta del Sindaco di Roma (Commissario Delegato ai sensi dell’OPCM n. 3543 del 26.9.2006), con deliberazione n. 281 nell’adunanza del 4 ottobre 2007 si è espresso favorevolmente circa la possibilità di affidare all’esecutore dei lavori in corso della Linea B1, Tratta Bologna-Conca d’Oro, anche il prolungamento della medesima linea, dalla stazione Conca d’Oro fino alla stazione di Piazzale Ionio, nonché degli interventi preordinati alla piena funzionalità dell’intera linea (in particolare parcheggi), disponendo nel contempo con la medesima deliberazione un’attività di monitoraggio dell’intervento, ad opera della Direzione Vigilanza;
  • che codesta Spettabile Autorità si è da ultimo espressa sull’opera in oggetto con deliberazione n. 31 nell’Adunanza del 9 marzo 2011, dichiarando in proposito che “ritiene...le modalità di affidamento dei lavori di prolungamento della linea B1 (tratta Conca d’Oro-Ionio) non…..del tutto rispondenti al dettato normativo”, e trasmettendo “la presente deliberazione al Sindaco del Comune di Roma e alla stazione appaltante Roma Metropolitane s.r.l., nella persona dell’Amministratore delegato della stessa, affinché comunichino eventuali valutazioni di propria competenza, nel termine di 30 giorni dalla ricezione della presente deliberazione”.
NONOSTANTE CIO’ SI ESPONE:
  • che il Comune di Roma sta ora mandando avanti con grande celerità il proseguimento della suddetta linea B1 per quanto riguarda l’ulteriore tratta da piazzale Jonio a a Bufalotta, tanto con Ordinanza n. 341 del 27 luglio 2010 il Sindaco di Roma - Commissario Delegato ai sensi  O.P.C.M. n. 3543/2006, ha inserito l’intervento denominato “Prolungamento oltre Jonio della linea B1 della Metropolitana di Roma “, nella configurazione del tracciato denominato “ Vigne Nuove”, nel Piano di Riqualificazione delle strutture viarie e per la mobilità, approvato con Ordinanza Commissariale n. 2 del 12 ottobre 2006 e s.m.i.;
  • che la società Roma Metropolitane s.r.l., emanazione organica del  Comune  di Roma costituita con deliberazione del CC n.97 del 24.05.2004,  ha conseguentemente depositato in data  13 agosto  2010 presso l’area VIA della Regione Lazio, nonché presso la Provincia di Roma e lo stesso comune di Roma copia degli elaborati di progetto e dello studio di Impatto Ambientale a fini di Pronuncia di Valutazione d’Impatto Ambientale di cui all’art. 23 del D. lgs. 152/2006 e ss.mm.ii., in particolare D. Lgs. 4/2008;
  • che, come si desume dalla nota  nota 07.02.2011 prot. 052606 della Regione Lazio-Area Valutazione Impatto Ambientale (allegato 1), l’avviso ai sensi dell’ art. 24 comma 2 D. Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. è stato pubblicato in violazione di tale normativa solo su un giornale a diffusione nazionale, “Il Giornale”, e NON anche su un quotidiano a diffusione regionale o provinciale, come specificamente previsto dalla suddetta normativa quando come nel caso in esame si tratti di “progetti per i quali la competenza allo svolgimento della valutazione ambientale spetta alle regioni”;
  • che la suddetta violazione in sede di avviso della suddetta normativa non ha consentito una adeguata informazione della cittadinanza, tanto che –nonostante l’evidente impatto ed interesse del progetto per la cittadinanza stessa-  nel termine di 60 giorni previsti dalla norma né lo studio né il progetto sono stati oggetto di alcuna consultazione da parte del pubblico, come risulta ben evidenziato nelle premesse della citata nota 07.02.2011 prot. 052606 della Regione Lazio-Area Valutazione Impatto Ambientale (vedi allegato 1);
  • che, come si desume sempre da come si desume da citata nota  Regione Lazio 07.02.2011 prot. 052606 (vedi allegato 1), il soggetto proponente Roma Metropolitane ha proseguito comunque nell’iter autorizzatorio, trasmettendo alla Regione Lazio-Area Valutazione Impatto Ambientale, in allegato a  note prot. 0023377 del 17 novembre 2010 e 0000766 del 17 gennaio 2011, copia di tutti i pareri acquisiti in merito al progetto in oggetto in sede di Conferenza dei Servizi Permanente costituita presso il Commissario Delegato per l’Emergenza Traffico e Viabilità, pareri che risultano tutti favorevoli o favorevoli con prescrizioni, ad eccezione del qualificato parere 29 dicembre 2010 prot. 190617 della Regione Lazio-Area Urbanistica e Beni Paesaggistici del Comune di Roma e Progetti Speciali, che rilascia si “parere paesaggistico favorevole sul tracciato interrato” ma invia “a successiva espressione di parere il progetto definitivo relativo a stazioni, nodi di scambio e funzioni accessorie”,  e segnalando altresì che “si rileva la necessità di variante urbanistica”;
  • che si evidenziano comunque anche altre  criticità, oltre a questa ed alla irregolare consultazione ai sensi art. 24 citato D. Lgs. 152/2006 sopra evidenziata, in quanto la citata nota 07.02.2011 prot. 052606 della Regione Lazio-Area Valutazione Impatto Ambientale (vedi allegato 1) segnala sia l’interferenza del pozzo di intertratta ubicato a via Fratelli Lumier con un “bene lineare” (culturale) per cui necessita acquisizione di autorizzazione paesistica ai sensi degli artt. 146-159 del D. Lgs. 22 gennaio 2004 n. 43 e ss.mm.ii. e parere della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma, che l’altro fatto che il prolungamento della linea B1 interessa in parte…”il sistema del paesaggio agrario”, ricadendo in particolare “il nodo di scambio e l’area di valorizzazione  di Vigne Nuove” ed il “nodo di scambio Mosca, il Deposito, e l’area di valorizzazione” rispettivamente all’interno del “Paesaggio Naturale di Continuità” e  del “Paesaggio Agrario di Valore”, attualmente tutelati dal Piano Paesistico della Regione Lazio, aree interessate –come segnala la citata nota- da “Proposte Comunali di modifica dei PTP vigenti”, che non   risultano tuttavia alla data attuale ancora accolte, restando pertanto vigente la precedente normativa, che osterebbe alla realizzazione dell’opera;
  • che con la citata nota  07.02.2011 prot. 052606 (vedi allegato 1) la Regione Lazio-Area Valutazione Impatto Ambientale ha rilasciato Giudizio di compatibilità ambientale positivo, accompagnato tuttavia, in considerazione del comunque forte impatto dell’opera, da una serie lunghissima di prescrizioni e raccomandazioni, da cui si evincono una serie di attività di cantiere particolarmente impattanti sulle attività residenziali e socio-economiche esistenti lunto il previsto tracciato, e dunque la necessità di opportune inderogabili attività di mitigazione;
  • che, nonostante ciò, né Roma Metropolitane né il comune di Roma risultano aver attivato sull’imponente ed eccezionalmente incidente opera né l’iter di Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) ai sensi della parte II-titolo I del citato D. Lgs. 152/2006 e ss.mm.ii., art. 4 e seguenti, neanche per escluderne l’applicabilità con opportuna Verifica di Assogettabilità a V.A.S. di cui al successivo art. 12, né l’iter del Processo Partecipativo specificamente previsto dal “Regolamento di partecipazione dei cittadini alla trasformazione urbana” del comune di Roma approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 57 del 2 marzo 2006;
  • che l’Ufficio Unico Espropriazioni del Comune di Roma-Dipartimento Programmazione ed Attuazione Urbanistica, non appena acquisito il succitato Giudizio di compatibilità ambientale positivo della Regione Lazio, ha subito pubblicato sui principali organi di stampa in data 21 febbraio 2011 avviso di avvio del procedimento ai sensi degli artt.11, 16, 19, del DPR8 giugno 2001 n. 327 e ss.mm.ii., relativo agli espropri per la realizzazione del prolungamento dell’opera in oggetto da Jonio a Porta di Roma, fissando il termine di giorni 15 per la consultazione da effettuarsi presso lo stesso Ufficio e presso Roma-Metropolitane (allegato 2);
  • che in data 8 marzo 2011 lo stesso Ufficio ha provveduto a pubblicare apposito avviso di avvio del procedimento di approvazione del progetto preliminare integrato, fissando il termine di giorni 15 per la consultazione da effettuarsi presso lo stesso Ufficio e presso Roma-Metropolitane (allegato 3);
  •  che fra tale documentazione progettuale del suddetto Progetto Preliminare integrato è ricompresa la Relazione tecnica-illustrativa redatta in data 16 luglio 2010;
  • che in tale stessa Relazione tecnica-illustrativa, al paragrafo 1.3.3, recante “Modalità realizzativa degli interventi”, dopo aver precisato al 4° capoverso che “Il processo attuativo di tali interventi si presenta critico, se rapportato a vincoli di bilancio esistenti, ovvero all’oggettiva difficoltà di repertimento di risorse destinabili a finanziare detti programmi realizzativi”,  si precisa al 5° comma che “questa circostanza induce ad esplorare formule di finanziamento alternative, vale a dire formule che possono mettere in circolo anche risorse desunte da specifiche operazioni di valorizzazione del territorio, almeno per quanto riguarda il solo ambito specifico dei nodi di interscambio” (allegato 4);
  • che nella stessa Relazione, stesso paragrafo 1.3.3, capoverso 6° si precisa inoltre che “per lo sviluppo di tali meccanismi, pertanto, appaiono di fondamentale importanza le scelte urbanistiche adottabili su tali componenti di rete-territorio”, e che al successivo capoverso, intesi come centri erogatori di servizi di interesse pubblico, può rappresentare un utile ancorchè non esaustiva base di riferimento per impostare i meccanismi di finanziamento dei progetti” (vedi allegato 4);
  • che a tutti gli effetti tali formule configurano il finanziamento dell’opera in project financing mediante opportune valorizzazioni immobiliari da definire in sede apparentemente successiva, finanziamento del tutto analogo a quello con il quale era stato a suo tempo progettato il finanziamento da parte dello stesso comune di Roma dell’altra linea Metro D;
SI RICORDA  A TALE PROPOSITO:
  • che la Commissione Europea, a seguito di ricorso dell’Associazione CESIA, aveva a suo tempo aperto una procedura di infrazione nei confronti del governo italiano in merito aalla tratta Metro B1 Piazza Bologna-piazza Conca d’Oro, contestando in particolare la violazione delle direttive 93/37/CEE e 2004/18/CE in ragione delle modifiche introdotte dall’amministrazione comunale rispetto a quanto pattuito nel contratto di appalto originariamente stipulato nonché in ragione dell’affidamento del prolungamento della stessa tratta;
  • che la Commissione aveva a suo tempo disposto l’archiviazione della procedura di infrazione (comunicata a Roma Metropolitane con nota della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Comunitarie del 26.3.2009), solo in ragione del fatto che il comune di Roma aveva addotto, a giustificazione  delle particolari procedure adottate per l’affidamento del tratto  Piazza Conca d’Oro- Piazzale Jonio,  la necessità di avviare i lavori del capolinea della Metro B1 prima che fossero aperti i cantieri della linea D nel 2009, presupposto che si è poi rivelato falso, in quanto l’inizio dei lavori della linea D, che sarebbe dovuto avvenire entro il 31 dicembre 2010, in realtà non è ancora avvenuto;
TUTTO CIO’ PREMESSO:
VISTA la deliberazione n. 19/2010 assunta da codesta spettabile Autorità nell’Adunanza del  31 marzo 2010, inerente il progetto della Linea D della Metropolitana di Roma, che prevede il collegamento del quartiere Talenti a nord della città con  l’EUR, a sud, con stazioni di scambio con le linee A, B, B1 e C nonché con  altre linee ferroviarie di trasporto a carattere regionale;    
VISTO in particolare il rilievo presente nella citata deliberazione n. 19/2010 sul fatto che, essendo  operato l’intervento  di realizzazione della Linea D con la tecnica della finanza di  progetto, la procedura posta in essere da Roma Metropolitane  SrL è stata esaminata da codesta spettabile Autorità anche alla luce dei precetti recati nella decisione  Eurostat dell’11.02.2004, precetti dai quali l’amministrazione è tenuta a ricavare  puntuali regole contabili per l’iscrizione (cfr. art. 44, comma 1 bis, della legge  28.02.2008, n.31), decisione che ha carattere cogente laddove l’art. 3, comma  15-ter, del DLgs n.163/2006, ha previsto l’obbligo di applicazione alle  operazioni di partenariato pubblico privato delle decisioni Eurostat;
VISTA infine quella serie di criteri precisi che nella succitata deliberazione n. 19/2010 di codesta spettabile Autorità precisamente vengono indicati, e a cui è fatto obbligo per l’Amministrazione Comunale di Roma di attenersi in sede di progetto sia per la linea Metro D, che evidentemente per la realizzazione di altre analoghe linee Metro, nel caso di specie il Prolungamento della Metro B1 da Jonio a Porta di Roma-Bufalotta;
CONSIDERATO che il procedimento in corso per il prolungamento della linea Metro B1 da piazzale Jonio a Bufalotta presenta al contrario aspetti,  appena sopra eloquentemente segnalati con riferimento a punti specifici della Relazione tecnica-illustrativa redatta in data 16 luglio 2010 ricompresa nella documentazione progettuale del relativo Progetto Preliminare integrato (vedi allegato 4), che presentano numerosi punti di contatto proprio con il progetto della linea D oggetto della suddetta deliberazione, ed a seguito della cui presenza codesta spettabile Autorità ha invitato con la citata deliberazione n. 19/2010 Roma Metropolitane e Comune di Roma a riesaminarne la procedura;

CONSIDERATO ancora che con ulteriore nota  indirizzata sempre da parte di codesta spettabile Autorità al Comune di Roma in data 29 luglio 2010 in merito alla stessa linea Metro D, si è ulteriormente sottolineato che “restano del tutto valide le  perplessità  sollevate dall’Autorità di Vigilanza con delibera  n. 19/2010 afferenti la mancanza di copertura finanziaria”, che “la valorizzazione immobiliare… appare una misura estemporanea con tutte le incertezze del caso”, e che “l’architettura della gara…è sconveniente per l’amministrazione”;
CONSIDERATO ancora che, proprio in merito al meccanismo di finanziamento indicato nella “Relazione tecnica-illustrativa” del suddetto “Progetto Preliminare integrato” del prolungamento Metro B1 da piazzale Jonio a Bufalotta, viene espressamente indicato al paragrafo 1.3.3 che “non risulta possibile operare previsioni sulla futura copertura finanziaria dell’opera, al di là delle modalità di contabilizzazione in bilancio” (vedi allegato 4), come rilevato proprio nella citata deliberazione n. 19/2010 di codesta spettabile Autorità in merito all’altra linea Metro D;
CONSIDERATO ancora che, proprio in considerazione della presenza di analoghi profili di estemporaneità e sconvenienza per il comune di Roma,  codesta spettabile Autorità nel caso della linea Metro D ha invitato Roma Metropolitane e Comune di Roma ad:
“ACCERTARE LA SUSSISTENZA DELL’INTERESSE PUBBLICO
 A MANTENERE IN ESSERE LA PROCEDURA”;
SI RICHIEDE
a codesta spettabile Autorità di porre in essere tutti gli opportuni accertamenti di sua competenza atti a verificare che l’iter con cui è stata avviata l’attuazione dell’opera pubblica in oggetto –Prolungamento Metro B1 da Piazzale Jonio a Bufalotta- non sia viziato da vizi analoghi a quelli che hanno costretto codesta medesima Autorità a sospendere l’iter dell’altra linea Metro D, con eventuali conseguenti passi formali, dandone se del caso notizia al comune di Roma, ai cui vari uffici la presente nota viene indirizzata per opportuna conoscenza.
            Ringraziando per l’attenzione inviano molti distinti saluti.

Roma, li  18  aprile 20101

IL PORTAVOCE DELLA RETE ROMANA DI MUTUO SOCCORSO
(M. Paolozza)
 IL PRESIDENTE DEL COMITATO DI QUARTIERE SERPENTARA
(D. D’Orazio)
 IL PRESIDENTE DEL COMITATO DI QUARTIERE
SALVIAMO TALENTI
(A. Staffa)

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