martedì 24 gennaio 2012

ANCORA A PROPOSITO DELLA CACCIATA DEGLI ANZIANI DALLA CASA DI CURA DI CASAL BOCCONE: MA LO SAPETE CHE LA SOCIETA' PROPRIETARIA, FIMIT SGR, DOPO AVER SALVATO VARI PALAZZINARI ROMANI CON I SOLDI DEGLI ENTI PREVIDENZIALI, E' DAL 19 GENNAIO PRESIEDUTA DAL PRESIDENTE DELL'INPS ?

CHI E' FIMIT SGR, LA SOCIETA' PROPRIETARIA DELLA CASA DI CURA ROMA 2 DI CASAL BOCCONE ?
ECCO CHI E':


FIMIT SGR -UN CARATTERISTICO ESEMPIO (!!!) DELL'ECONOMIA FINANZIARIA ALL'ITALIANA, E' STATA SALVATA NEL CORSO DELL'ULTIMO ANNO CON I SOLDI DEGLI ENTI PREVIDENZIALI.....

EBBENE, DOPO CHE PER SALVARE FIMIT SONO STAT SPESE TANTE RISORSE PUBBLICHE, COSA SUCCEDE A CASAL BOCCONE ?
Ce lo ha rivelato la bella intervista di Concetta Di Lunardo al Consigliere ARISTA che trovate QUI:


I DIRIGENTI FIMITI CHIEDONO UNA SOMMA ENORME PER IL RINNOVO DELL'AFFITTO:
Perché i dirigenti Fimit erano così sicuri di essere nel giusto nel richiedere un affitto così congruo?
Lo erano in quanto in possesso di un parere di congruità, per una struttura di tali dimensioni (circa 11.500 mq),  espresso da una dirigente del III dipartimento Patrimonio del Comune di Roma, ad aprile 2008 (probabilmente in chisura del commissario Morcone....), quando cominciò la trattativa per il rinnovo dei canoni. 
 
settembre 2011 l’incontro voluto dai dirigenti di Fimit, che realizzano della chiusura al 31 dicembre 2011;
All’incontro è presente il Presidente Bonelli, con il quale lavoravo da mesi per trovare soluzioni sia di gestione che di abbattimento della lista d’attesa e ribadiamo che la struttura per riqualificarsi doveva accogliere un adeguato numero di ospiti, o non sarebbe stato possibile mantenerla aperta. A fine riunione ci viene chiesto di formalizzare una nuova proposta nuova di affitto che formuliamo a fine ottobre in sinergia col V dipartimento e l’Assessore competente, che ci hanno sostenuto, mettendo a disposizione le economie necessarie per poter portare a 240 il numero delle persone accolte in un posto che, finalmente ripristinato e ristrutturato, sarebbe stato reso fruibile anche da parte dei parenti degli accolti in visita.

Risposta mai arrivata, visto che gli anziani sono stati trasferiti
Attendevamo una risposta entro il 20 di novembre, termine ultimo datomi dal Comune per non iniziare le pratiche di trasferimento degli ospiti fino ad allora accolti. Il 10 novembre mi reco all’Enpals, proprietà della struttura,  per cercare un appoggio e  poter esercitare una qualche pressione positiva sulla Fimit.

Qual è stato il riscontro della proprietà?
L’incontro si concluse con gentili convenevoli e con la conferma del fatto che la Fimit aveva sì stipulato con loro un contratto di gestione e quindi il problema era di loro competenza, ma che in  tutto ciò avrebbero preferito lavarsene le mani. Realizzavo che il territorio avrebbe perso una struttura e che quanto mi stava a cuore, non era per Enpals una questione della quale curarsi!

La risposta da parte di  Fimit, alle vostre proposte per scongiurare la chiusura della casa di cura?
“La proposta da voi formulata non è accettabile perché più bassa di circa il 35% di quanto da noi richiesto (1.380.000 a fronte 860.000- 890.000 euro)  e in secondo luogo deve essere il Comune e non un ente terzo il nostro unico interlocutore privilegiato”.
 
Evidente che gli interessi in quell’area convergono in altre direzioni
I dilemmi dell’amara riflessione sono: 
  • è possibile vanificare un lavoro di mesi per non voler esporsi negli interventi necessari per poter rendere la struttura fruibile ad un numero congruo di ospiti? 
  • E’ possibile mandare in malora un edificio così importante per incuria, vista la presenza di un vincolo che non permette altre destinazioni d’uso della struttura almeno a breve termine? 
  • Si può essere così miopi da non capire che una struttura con un teatro reso un ripostiglio, una piscina tombata e quasi un ettaro tra parco e parcheggio mai soggetto a manutenzione negli ultimi 12 anni, debba avere un fondo di ammortamento per le manutenzioni ordinarie? 
  • Si può essere così trascurati e ottusi tanto da chiudere un piano per infiltrazioni di acqua (il 4° piano), senza ripararlo, in una struttura che ha reso oltre 15 milioni di euro di soli affitti, in 12 anni? 
Questo purtroppo accade anche se nutro speranza in un ripensamento e che il nuovo anno porti consiglio. Noi, da parte nostra, ci prodigheremo affinché, anche fuori tempo massimo, la casa di riposo “Roma2” di Via di Casal Boccone, possa tornare ad essere quell’importante polo di accoglienza per la terza età di cui i residenti e il territorio hanno ancora bisogno.
 
CHI E' DAL 19 GENNAIO IL PRESIDENTE DI FIMIT SGR ?
E POSSIAMO LASCIARE CHE QUESTA FINANZA BACATA CONTROLLI IN QUESTO MODO INUMANO I NOSTRI ENTI PREVIDENZIALI ?

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