sabato 21 gennaio 2012

CLMAOROSO: I RIFIUTI DI ROMA AD UNA SOCIETA' ANONIMA SVIZZERA - DA REPORT

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I rifiuti di Roma ad una società anonima svizzera. Il Prefetto Giuseppe Pecoraro: «Conosco i proprietari ma non vi dico chi sono» - Luca Chianca

ROMA - Malagrotta, la più grande discarica d'Europa, è in stato d'emergenza ambientale ma ogni anno se ne proroga la chiusura, perché ad oggi ancora non c'è un sito alternativo. Doveva chiudere a fine dicembre, aveva promesso la Polverini, ma non è stato fatto e a fine anno è arrivato un altro rinvio. Come in tutte le emergenze che si rispettino, ci vuole un Commissario e così dal settembre scorso anche la provincia di Roma ne ha uno. É Giuseppe Pecoraro prefetto di Roma dal 2008 e nominato a settembre dal governo Berlusconi Commissario per l'emergenza ambientale.

Ad un mese dal suo insediamento, il prefetto Pecoraro prende la lista dei sette siti, alternativi a Malagrotta che la regione Lazio aveva già indicato, e ne sceglie due: il primo a Riano, l'altro a Corcolle a due passi dalla Villa dell'imperatore Adriano. Una manifestazione di impotenza della politica: si individuano le discariche, ma poi si chiede al Prefetto di intervenire.
Il terreno di Corcolle è di proprietà di una società anonima svizzera e tra i suoi rappresentati in Italia figura Manuela Planner Terzaghi. A luglio - come aveva anticipato il Sole 24 ore Roma - l'area è stata affittata all'Ecologia Corcolle srl e nel contratto tra le due società si parla già della futura discarica. Tra i soci della Ecologia Corcolle che avrebbe dovuto gestire la discarica c'è Giuseppe Piccioni, marito della Planner Terzaghi e due fratelli ventenni di Albano Laziale, Alessandro e Nicoletta Botticelli.
Anche se di giovane età certo non si può dire che i Botticelli manchino di esperienza nel settore dei rifiuti con le loro società di famiglia. Alessandro è socio dell'Asea che due anni fa è stata al centro di un progetto di recupero ambientale in una cava di Lanuvio. A settembre del 2010 la polizia provinciale sequestra l'area perché l'attività di gestione dei rifiuti non era a norma.
A fine novembre arriva il parere dell'Avvocatura generale dello Stato che invita il Commissario ad impegnarsi per una gara pubblica, ma di mezzo c'è sempre la Brixia, la società anonima svizzera con sede a Coira, e anche per l'Avvocatura gli assetti proprietari non sembrano chiari. A chi lo Stato darà i soldi, con l'eventuale esproprio, non lo sapremo mai perché i reali proprietari sono anonimi per definizione e i capitali andando in Svizzera saranno assoggettati ad una tassazione molto più bassa che in Italia. Se poi i terreni sono di proprietà dei rappresentanti legali in Italia, come ci dice il Prefetto, potremmo essere di fronte a proprietà estero vestite, quindi con un enorme potenziale di evasione fiscale. Chissà cosa avrebbe detto l'imperatore Adriano di tutta questa storia.
Luca Chianca
16 gennaio 2012 | 10:53

 

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