sabato 4 febbraio 2012

Roma Talenti: Rissa fuori da locale a via Levanna, incensurato in manette

FONTE: http://roma.ogginotizie.it/113730-roma-talenti-rissa-fuori-da-locale-incensurato-in-manette/

Roma - E' stato arrestato un 21 enne incensurato, residente a Roma,  che la notte del 12 marzo del 2011 aggredì con una mannaia un 20 enne, in via Levanna, nei pressi di un locale notturno in zona Talenti, nel corso di una violenta rissa scoppiata per futili motivi. Per tale episodio, gli stessi Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Montesacro il 7 aprile del 2011 avevano già identificato e denunciato per rissa aggravata e lesioni personali i 15 giovani che avevano dato vita alla violenta rissa fuori del locale. I Carabinieri hanno proseguito le indagini per scoprire l’identità di chi, materialmente, nel corso della zuffa ferì con un’arma da taglio ad una spalla e alla schiena un ragazzo 20 enne che finì all’Ospedale Sandro Pertini, riportando delle serie lesioni. Accusato di tentato omicidio aggravato e porto di oggetti atti ad offendere, all’autore del ferimento è stata notificata questa mattina un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Roma.
Doveva essere una normale serata in discoteca quella del 12 marzo del 2011  ma rischiò di diventare una tragedia e un omicidio insensato. Il locale era tra quelli situati nel quartiere Talenti di Montesacro. La pista come tutti i sabati sera era affollata di ragazzi. Si balla, si chiacchiera, e qualcuno beve. Ad un certo punto due ragazze litigano tra loro per banali motivi. Intervengono a spalleggiarle le rispettive comitive, la situazione si scalda ed il servizio d’ordine della discoteca, per evitare conseguenze peggiori, li allontana tutti dal locale. Dovrebbe bastare questo a “raffreddare” gli animi, ed invece non è così. I due gruppi di contendenti si riuniscono all’esterno e ne nasce una violenta rissa che coinvolge complessivamente una ventina di persone. Pugni, calci e spintoni si susseguono rapidamente sino a che un ragazzo di 20 anni viene colpito tre volte con una mannaia da parte di un rivale. Rimane steso a terra, privo di sensi in un bagno di sangue. E’ il fuggi fuggi generale. Il ragazzo in esame viene immediatamente soccorso dal 118 che lo trasporta al “Sandro Pertini”, ove viene d’urgenza sottoposto a lungo e delicato intervento chirurgico. La diagnosi è indicativa della gravità della ferita: “ferite trapassanti del torace con lesione della pleura e conseguente collasso del polmone, nonché cospicua perdita di sangue”. Solo la professionalità dei sanitari riesce a strapparlo da morte certa. Ai Carabinieri della Compagnia di Montesacro, immediatamente intervenuti sul posto, spetta il compito di ricostruire la dinamica dell’accaduto. Non è semplice individuare tutti i partecipanti alla rissa, datisi alla fuga, e quando dopo diversi mesi vengono tutti identificati, i militari si trovano davanti ad un clima di omertà e reticenza. Nessuno ha visto, nessuno ha sentito, molti dicono che neanche erano lì. Ma i militari perseverano, reiterando gli interrogatori, ed alla fine il  muro dei ragazzi inizia a cedere. Alcune dichiarazioni portano ad un ragazzo con accento napoletano. Aveva una mannaia in mano e da tergo, durante la rissa, ha inferto tre colpi ad altezza d’uomo al rivale. Due gli hanno perforato il polmone, un terzo la spalla destra. Gli ha anche fratturato una costola. Ragazzo dall’accento napoletano che, con il rivale a terra, brandeggia successivamente l’arnese chiedendo “chi ne vuole un’altra?”, con gli abiti ancora cosparsi del sangue della vittima. I Carabinieri, terminati tutti gli accertamenti tecnici e gli esami testimoniali, indirizzano alla A.G. una articolata informativa, con la quale riferiscono dinamiche e responsabilità. Ieri, l’ordinanza del GIP che avalla le ipotesi investigative ed emette l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. “L’oggetto è stato impugnato per uccidere” stabilirà il Magistrato. Stamattina alle 06.00, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Montesacro hanno bussato alla porta della abitazione del ragazzo, sita in zona Eur, dove vive con i genitori. Da lì, un breve passaggio in caserma, e poi il trasferimento al carcere di Regina Coeli.

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