domenica 6 maggio 2012

DEVASTANTE IL PANORAMA E L'IMMAGINE DI BANCA MONTE PASCHI DI SIENA E FONDAZIONE MPS CHE STANNO VENENDO FUORI QUESTA SERA DALLO SPECIALE DI RAI 3-REPORT. S8I E' PARLATO ANCHE DEL DEMENZIALE INTERVENTO DEI GRATTACIELI DI CASAL BOCCONE. RIVEDETELO QUANTO PRIMA SUL SITO DI REPORT !

NOTIZIE DALLA IMPORTANTE TRASMISSIONE IN: 
http://www.giornalettismo.com/archives/292672/il-monte-dei-fiaschi-di-report/

“Siamo le Montepaschine / Abbiamo un sogno nel cuore / Mussari a San Vittore / Mussari a San Vittore”: il coro di una serie di impiegate del Monte dei Paschi di Siena durante una manifestazione sindacale contro i tagli al personale della banca è la nota divertente dell’inchiesta di Report sulla banca senese e sui suoi ultimi, noti problemi.
LA STORIA – Paolo Mondani comincia con Gianluca Baldassarri, di cui si racconta la storia delle telefonate effettuate con numeri privati e poi di un desk con broker stranieri per intermediare titoli (CON FONDO DA 2,5 MILIARDI DI EURO !!!) : “Una cosa che serve a liberare fondi extracontabili”. Che finiscono a chi? “Faccia uno sforzo, ci arriva da solo”, dice un dirigente Montepaschi che mantiene l’anonimato. Ma Baldassarri smentisce tutto al telefono con Mondani.
 (SU QUESTA VICENDA VEDI ANCHE: http://ereticodisiena.blogspot.it/2012/03/un-montepaschino-che-non-sciopera.html ).

IL FONDO – Nel febbraio 2012 Viola dimissiona Baldassarri. E torna l’anonimo: “Alexandria Capital, Cdo squared, un prodotto finanziario. Mps investe 400 milioni di euro. I cdo sono i principali responsabili della crisi globale attuale. Baldassarri si mette d’accordo con la Dresdner Bank inglese, che aveva due capi italiani. 400 milioni con scadenza dicembre 2012: è un rischio elevatissimo, 140 milioni vengono fatti intermediare da un brocker coreano con tanti problemi giudiziari. Tutte perdite che in bilancio non ci sono. Magari stanno sotto altre voci.
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LE ALTRE BANCHE – L’esperto ci spiega che anche le altre banche italiane hanno problemi di svalutazione. Ma Montepaschi ha dovuto svalutare 3,4 miliardi di svalutazioni sui titoli, contro i 2 miliardi di Unicredit che però è grande quattro volte Mps, spiega.
Il prestito della Bce a Montepaschi? “34 miliardi di euro all’1%, 26 Mps li usa per comprare titoli di Stato che rendono molto di più”.
LA PRESENTAZIONE – Nella presentazione si spiega qualcosa su Rocca Salimbeni e Siena:
I tre Palazzi che gestiscono il potere : il palazzo comunale, al centro di piazza del Campo, sede del consiglio comunale dove il sindaco esprime la maggioranza dei consiglieri nella Fondazione; Rocca Salimbeni, sede della banca; palazzo Sansedoni, che ospita la Fondazione che controlla la banca. Il Monte dei Paschi, nato nel 1472, il suo controllo è saldamente nelle mani dei gruppi di potere dei partiti, della massoneria, dell’economia. A Siena lo definiscono: il groviglio armonioso. E i senesi soprannominano la banca il Babbo Monte. Il bilancio 2011 si è chiuso con un passivo di 8,4 miliardi di euro. Uno shock. Mentre all’Università c’è un buco da 200 milioni, con un’inchiesta giudiziaria che coinvolge due rettori. Il Presidente Giuseppe Mussari, alla guida della banca dal 2006, ora lascia per far posto ad Alessandro Profumo.
I problemi del Montepaschi sono comuni ad altre banche italiane: l’economia collassa e i Btp pesano come macigni nel portafoglio.
Ma di straordinario c’è stata l’operazione Antonveneta, pagata più di 10 miliardi nel 2007, quando Emilio Botin, due mesi prima, l’aveva comprata per molto meno (ossia 6.6 miliardi, E IL TUTTO SENZA ALCUNA DUE DILIGENCE, OSSIA SENZA PERIZIA). Poi c’è la Fondazione Mps, l’anacronistico azionista con la maggioranza assoluta della banca. Dalla sua istituzione nel 1996 a oggi ha gestito, sotto forma di erogazioni, il fiume di soldi che le arrivavano dalla banca sotto forma di dividendi. Ha ristrutturato scuole, strade, palazzi e poli museali. Ha anche dato soldi a pioggia, dalle sponsorizzazioni della squadra di calcio, alle dazioni alle più bizzarre associazioni o alle sagre paesane. Perché di soldi ce n’erano tanti e non finivano mai. Pur di rimanere con più del 50 per cento, in questi anni, la Fondazione si è venduta quasi tutto quello che poteva vendere e si è indebitata fino al collo. Talmente indebitata che per il proprio futuro getta lo sguardo fuori le mura senesi.
RISCHIO CREDITIMontepaschi ha anche un 15% di crediti deteriorati, di cui un 10% di sofferenze, ovvero debitori che non pagheranno più. Si tratta di 14 miliardi e mezzo di euro, percentuali superiori rispetto a Intesa e Unicredit, spiega Report. 
 Torna in studio la Gabanelli: racconta di operazioni speculative, rischiosissime, anche se nominalmente, a parte l’aneddoto raccontato nel servizio, non ce ne sono.
 “Montepaschi ha tolto 9 miliardi di prestiti all’economia”, aggiunge la Gabanelli. “Ed è stato comprato a dieci quello che valeva sei”. I numeri non sono detti a caso: ci si riferisce proprio all’acquisizione di Antonveneta.
IL PASSIVO – 8,4 miliardi di passivo, e parla Renato Lucci, azionista piccolo di Mps: “Quando entrai io in banca si distribuiva pochissimo, poi nel 2001 tutto cambia: bisogna essere grandi, fare grandi utili. Quindi si trasforma in utile tutto quello che è riserva. Si retribuiscono i soci con tanti miliardi, quelli come Gnutti e Caltagirone. E andava pagata anche la Fondazione, a cui è stato dato un miliardo in dieci anni”. Parla Nicola Scocca, ex dirigente Mps, che racconta di perdite per la Fondazione, acquisti di azioni senza concordare, e di un patrimonio di 13 miliardi che oggi vale 1,3 miliardi.
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L’ACQUISTO DI ANTONVENETA – Report passa a raccontare l’errore dell’acquisto di Antonveneta, effettuato con un aumento di capitale di 2,9 miliardi di euro: la banca rimane senza liquidità, compra 1,9 miliardi di Tremonti bond; l’anno scorso il nuovo aumento di capitale per due miliardi di euro, e la fondazione si svena. “Dà in garanzia tutto il patrimonio di azioni Mps, e quando il valore crolla il pegno dovrebbe aumentare, ma non si hanno i soldi per aumentarlo”, racconta ancora Renato.
 Ed ecco i 4,7 miliardi di euro di perdite del 2011. “Il 25% in più rispetto al settore finanziario europeo”, dice Scocca, ex direttore finanziario. Parla ancora Guzzetti, capo delle fondazioni italiane, che racconta dell’acquisto di Antonveneta subito prima della Lehman: “Una sfortuna”, chiosa Guzzetti. Pagata troppo, in confronto al prezzo d’acquisto di Santander. E intanto Mussari diventa presidente dell’Abi.
IL RACCONTO DI SIENA – Stefano Bisi torna a parlare di groviglio armonioso, e latamente di massoneria. “La Siena del groviglio armonioso” è raccontata da un massone, prima del ritorno nella cronaca di Bisi: “Il mio compito è partecipare con il grembiule alle riunioni, non decidere chi farà il sindaco”. Stamattina sul Corriere si scriveva:
«Il sistema Siena è un groviglio armonioso» è la singolare spiegazione di Stefano Bisi, Maestro venerabile e persona tra le più potenti in città. Un groviglio «da migliorare», dice, di enti e società che fanno riferimento sostanzialmente al sindaco, al presidente della provincia, al presidente della Fondazione Monte dei Paschi e al presidente della Banca Mps.

GIUSTO IERI – Giusto ieri era passato l’ennesimo comunicato del Pd a proposito di Mps. ‘La forte diversita’ di valutazione sulle nomine della Fondazione nella Banca Mps non puo’ e non deve mettere in discussione la lealta’ al programma di mandato, i doveri verso la comunita’ amministrata e quel patrimonio di credibilita’ che appartiene a tutti i militanti, agli elettori del Pd e a tutte le culture fondative, costruito con anni di sacrifici, e che per irresponsabilita’ di pochi potrebbe portare il partito a dimostrarsi inaffidabile davanti alla citta’. Le decisioni e le valutazioni espresse nella direzione provinciale del Partito democratico sono state pienamente approvate anche dall’Unione comunale Pd di Siena’. E’ quanto afferma il Pd di Siena, che ieri ha riunito la propria direzione comunale per analizzare la situazione politica locale e le prospettive di mandato amministrativo del Comune di Siena in seguito all’esito dell’ultima seduta consiliare. La la direzione ha approvato all’unanimita’ dei presenti il documento conclusivo e la relazione del segretario cittadino, Giulio Carli.
VOTO CONTRARIO – ‘Il voto contrario – si legge nel documento – espresso da sette consiglieri del Pd che, insieme alle forze di opposizione, ha portato alla bocciatura del bilancio consuntivo 2011, rappresenta un tradimento del mandato elettorale arrecando danno tanto alla citta’, esposta a forti rischi, quanto al partito, leso nella sua immagine e credibilita’ davanti agli elettori’. ‘Le reali motivazioni di questo atteggiamento – prosegue il documento – devono ancora essere ammesse, ma la direzione ritiene, come ormai ha compreso anche la citta’, che possano essere legate a insoddisfazioni di carattere personale per i passaggi di rinnovamento e cambiamento che hanno riguardato altri importanti ambiti cittadini in cui sono stati premiati merito, professionalita’ e capacita”. Dunque, ‘si’ al confronto aperto ma senza ricatti’, e’ il messaggio del Pd senese ai 7 consiglieri ‘ribelli’, perche’ il rinnovamento del Monte dei Paschi ‘e’ irreversibile’.
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Se Mps presta soldi a Mps

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NEL SECONDO DEI DUE LINK (Se Mps presta soldi a Mps)

SI APPROFONDISCE PROPRIO LA VICENDA DEI GRATTACIELI DI CASAL BOCCONE:

Mario Gerevini sul Corriere della Sera ci racconta una bella storia sul Monte dei Paschi di Siena, l’istituto che ha appena annunciato tagli al personale per far fronte alle troppe spese per la banca.
Ci spiega infatti come la specificità di Siena sia talmente specifica da permettere ai ragazzoni di essere creditori e debitori di sé stessi, fino ad arrivare ad autopignorarsi:
Il progetto della Eurocity Sviluppo Edilizio prevede la costruzione di un quartiere residenziale con 4 torri da 16 piani alte 61 metri più altre tre torri minori e 7 edifici; 253 mila metri cubi su un’area di 65mila metri quadrati. Eurocity apparteneva a una società della famiglia Ligresti, la Im.Co., indebitata (80 milioni) con Mps e Intesa Sanpaolo. All’inizio del 2010, con i Ligresti già in difficoltà, Eurocity viene rilevata per 110 milioni (debito compreso) da una newco, la Casal Boccone, che si fa carico di onorare un vecchio (2007) preliminare d’acquisto della Sansedoni (braccio immobiliare di Fondazione Mps).

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A quel punto il finanziamento passa di mano e tutte le garanzie rinnovate: terreni ipotecati e pignorato il 100% della Casal Boccone, nuova proprietaria dell’area:
Le banche, si sa, vogliono garanzie. Solo che in questo caso è un circolo vizioso.
La Casal Boccone, beneficiaria del finanziamento da 80 milioni (euribor a 6 mesi +1,75%, Mps banca agente), altro non è che un veicolo controllato al 67% dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena e al 22% direttamente dalla sua banca. Resta l’11% in capo all’Unieco di Reggio Emilia. Sembrava un assetto provvisorio, ma oggi è ancora così. E in caso di inadempienza di Eurocity-Casal Boccone, ovvero di Fondazione e banca?
 All’articolo 12 del contratto si dice che Banca Mps può «intraprendere ogni azione giudiziaria …». Per tutelarsi sarà inesorabile contro se stessa.

 


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