sabato 22 settembre 2012

Metro, l'ultimo flop della B1 in trappola nell'ascensore per 40 minuti

LINK: http://www.ilmessaggero.it/roma/cronaca/metro_roma/notizie/220048.shtml

13 persone bloccate al piano «meno 6». A liberare gli sfortunati ospiti è arrivato un tecnico della Kone, l’azienda che ha in gestione la manutenzione degli impianti.

ROMA - Intrappolati per 40 minuti. Chiusi in uno degli ascensori che dal piano «meno sei» portano in superficie. Metro B1, fermata Libia. È accaduto di nuovo. Dopo il guasto che a fine giugno aveva sequestrato 12 passeggeri, portati in salvo da vigili del fuoco e infermieri,ieri la cabina d’acciaio che sale dai binari fino in strada si è bloccata ancora. Dentro 13 persone. Ma stavolta nessuno avrebbe avvisato la sala operativa dei vigili del fuoco, come accadde in passato. A liberare gli sfortunati ospiti è arrivato un tecnico della Kone, l’azienda che ha in gestione la manutenzione degli impianti.

Ore 8, capolinea Conca d’Oro
. I primi passeggeri salgono sulla metro. Chi è diretto in ufficio, chi in centro per lavoro, chi a Termini. Pochi minuti e il treno si ferma alla stazione Libia in perfetto orario. Alcuni passeggeri vanno alle scale mobili, altri agli ascensori. In 13 prendono il terzo disponibile, visto che almeno due cabine delle 6 presenti al piano - dichiarano alcuni di loro - hanno la luce rossa accesa che segnala il fuori servizio. Le porte si chiudono, un lieve balzo verso l’alto, solo pochi metri e l’ascensore si blocca.
Il pulsante d’allarme è l’unica soluzione. Una voce registrata dice di rimanere calmi, che i soccorsi arriveranno presto. Nell’ascensore sale la paura. C’è chi comincia ad agitarsi, l’aria è poca e il ricambio difficile. I soccorsi non arrivano, i minuti passano. Si fatica a respirare. Le guardie giurate allertate dai responsabili della sicurezza cercano di calmare gli sfortunati clienti. Passa circa mezz’ora e il tecnico della Kone riesce ad aprire le porte. Qualcuno se ne va in fretta imprecando, altri ringraziano. È andata bene. Comunque. E la paura è passata.

Nel pomeriggio, le scuse dell’Atac per l’incidente,
causato da un guasto tecnico all’impianto. «Affrontato con le procedure d’emergenza previste in questi casi e risolto in poco tempo», spiegano dall’azienda. Quanto? «Abbiamo aperto l’incidente alle 8,17 ed è stato chiuso alle 8,41». Minuto più, minuto meno. A giugno le cose andarono diversamente, con l’arrivo di vigili del fuoco e delle ambulanze. Due cardiopatici furono aiutati da dottori e infermieri. Ieri, meno clamore, stessi disagi. Nessun soccorso medico, solo una signora romana sui settanta, calmata e incoraggiata dagli altri compagni di sventura subito dopo l’apertura delle porte.

Il secondo stop in poco più di due mesi
ai nuovi impianti d’ascensore della B1 a Libia, che va ad aggiungersi alle macchie sulla «fedina» della neonata metro. Prima il fermo causato dalla rottura di uno scambio il giorno dell’inaugurazione lo scorso 12 giugno, dopo 7 anni di cantieri e 733 milioni di euro. Poi i ritardi nelle corse e altre seccature varie, archiviate come normali assestamenti. Non ultimo quello di 40 minuti causato a luglio da un operatore di linea che si era improvvisamente messo in ferie, lasciando sguarnito l’ufficio che controlla il funzionamento di uno scambio cruciale. Cose che, alla B1, capitano con una frequenza insopportabile.

 IN UN PAESE ED IN UNA AMMINISTRAZIONE COMUNALE SERIA, QUALCUNO SI SAREBBE GIA' DIMESSO......

 

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