domenica 14 ottobre 2012

Riceviamo e volentieri pubblichiamo da CDQ Salviamo Talenti: davanti a vicende incredibile come la partenza dei lavori di un altro ecomostro, per iniziativa dei soliti palazzinari, in un quartiere Talenti e Municipio IV PIAGATI dal cemento, è necessario per le prossime elezioni comunali 2013 avviarsi su una nuova strada, che SPAZZI VIA LE FORZE POLITICHE colluse, e restituisca finalmente ai cittadini il controllo della loro città ! Ecco quindi un documento di cittadini come voi, impegnati nel Comitati di quartiere ed associazioni dei cittadini. Indetta assemblea per il 27 ottobre h. 9.30 - Facoltà di Ingegneria-via Eudossiana 18 - aula 1

LINK: http://comitatosalviamotalenti.blogspot.it/2012/10/davanti-vicende-incredibile-come-la.html

Davanti a vicende incredibile come la partenza dei lavori di un altro ecomostro, per iniziativa dei soliti palazzinari, in un quartiere Talenti e Municipio IV PIAGATI dal cemento..............
(GUARDATE DI SEGUITO IL CARTELLO DI CANTIERE DELL'ECOMOSTRO BELVEDERE ACERO, PERMESSO DI COSTRUIRE DI FEBBAIO 2012)
...... è necessario per le prossime elezioni comunali 2013 avviarsi su una nuova strada, che SPAZZI VIA LE FORZE POLITICHE colluse, e restituisca finalmente ai cittadini il controllo della loro città ! Ecco quindi un documento di cittadini come voi, impegnati nel Comitati di quartiere ed associazioni dei cittadini.
CDQ Salviamo Talenti

Anche la nostra città, Roma,  soffre dei mali scatenati dalla crisi: la disoccupazione, la precarietà che  colpiscono  in particolare le giovani generazioni, l’inefficienza e l’inadeguatezza di quel che  resta del welfare, destinato a scomparire definitivamente. Tutti i settori della vita economica cittadina sono in fortissima difficoltà. Il debito del Comune ipoteca il presente ed il futuro della città. I servizi pubblici mal funzionanti sono sempre di più sotto attacco speculativo ed a rischio privatizzazione. Frattanto continuano le azioni predatorie verso il territorio, all’insegna di una sempre più pressante speculazione edilizia mossa dall’intreccio perverso fra rendita fondiaria e finanziaria. I valori della conoscenza e del sapere vengono  costantemente mortificati, il ruolo dei cittadini è regolarmente negato e gli strumenti di democrazia partecipata  sono continuamente rimossi. A tutto questo si aggiunge l’azione criminale di mafia, camorra e ‘ndrangheta, le quali,  insediatesi saldamente nella capitale, si contendono apertamente il controllo delle attività produttive legali (particolarmente edilizie e commerciali).
In questi ultimi anni il centrodestra di Alemanno ha “sgovernato” Roma adoperandosi a coltivare da un lato l’“amicizia” dei palazzinari dediti alla cementificazione e distruzione del territorio e, dall’altro, a distruggere con il clientelismo più becero l’armatura delle aziende pubbliche: dall’Ama, all’Atac all’Acea.
A fronte di ciò è mancata del tutto una forte e adeguata opposizione del centrosinistra, in Campidoglio e nella città, incapace totalmente a sviluppare una pur minima analisi critica della trascorsa esperienza di governo - il famigerato “modello Roma” - ed a produrre al suo interno quel profondo rinnovamento politico e culturale di cui ci sarebbe stato estremo bisogno.
La crisi di credibilità della classe dirigente al governo di  Roma e della Regione,  con gli scandali e  l’indegno mercimonio delle risorse pubbliche per sfamare appetiti personali e di gruppo  ha ormai raggiunto il fondo del baratro.  
 Il dirottamento della candidatura di Zingaretti dal comune di Roma alla presidenza della Regione Lazio, avvenuto in questi giorni ad opera di una piccola oligarchia partitocratica,  senza alcun rispetto e considerazione dei cittadini e degli elettori del centro-sinistra che già si apprestavano a votare alle primarie, la dice lunga sulla concezione della democrazia che anima la classe politica anche del centro sinistra.
Mai come in questo periodo le aspirazioni, i progetti, le esperienze di partecipazione e di democrazia diretta, proposte dalla società civile e dai cittadini in risposta al disagio sociale e alla crisi, sono state così lontane dagli attuali partiti.
Di fronte a questa drammatica prospettiva noi cittadini, che giornalmente siamo impegnati nel lavoro, nel mondo della cultura, nella politica, nell’Associazionismo, nei Comitati, nelle attività di proposta e nelle lotte per la salvaguardia del bene pubblico e dei beni comuni, abbiamo  il convincimento che anche a Roma siano maturi  i tempi  perché prevalga un segnale forte di rottura e discontinuità, a partire dalla qualità innanzitutto morale della rappresentanza politica che si candida a governarla.
Pensiamo sia opportuno e necessario che nella  competizione elettorale del 2013 per eleggere il sindaco ed il consiglio comunale sia in campo  una alternativa in grado di rappresentare,  in radicale discontinuità politica e programmatica con il passato e con il presente,  l’aspirazione a voltare pagina con una proposta capace di rivolgersi a tutta la città, per un nuovo, innovativo governo della Capitale.
Affermiamo fin dall’inizio che non ci  interessa  occupare una nicchia nel sistema politico locale, ci interessa invece unire e unirci a tutte le forze della società civile progressista e ambientalista per  eleggere il Sindaco dei cittadini per Roma città Bene comune.
L’alternativa per noi inizia dai contenuti programmatici per dare risposta alla mancanza di lavoro e di case, all’inefficienza dei servizi  (sanità, scuola e sapere, mobilità e infrastrutture), alla non corretta gestione del ciclo dei rifiuti, alla mancata riqualificazione del centro e della periferia, all’inutile espansione del costruito, al continuo consumo di suolo per soddisfare gli appetiti della speculazione edilizia, al dilagare della criminalità mafiosa e della corruzione. Partendo dai princìpi e dai diritti riconosciuti dalla Costituzione repubblicana vogliamo costruire una proposta di governo che, superando la cultura dei “sacrifici”, mobiliti e metta a profitto per il bene comune le risorse finanziarie, le strutture, il lavoro, le competenze, che oggi la città già possiede.  Pensiamo che il programma possa scaturire dall’immenso ed originale patrimonio di idee e di progetti, costruito in decenni di lotte contro il cosiddetto “modello Roma”. C’è un grande giacimento di competenze, esperienze e creatività popolare che le donne e gli uomini di questa città, giovani, immigrati, lavoratori, intellettuali sono in grado di mettere in campo  soprattutto se si sentiranno soggetti attivi della sua costruzione e se sapremo disegnare un nuovo paradigma della democrazia,  che realizzi una nuova e positiva sintesi tra democrazia rappresentativa e democrazia partecipata  al servizio  del bene comune, della città e dei suoi abitanti.
Per queste ragioni aderiamo  all’appello “La Roma che vogliamo” promosso dagli intellettuali e parteciperemo all’assemblea cittadina di sabato 27 ottobre a Roma  presso la facoltà di Ingegneria dell’Università La Sapienza con la speranza che il sogno di una alternativa per la città si avveri.

Aldo Pirone
Marcello Paolozza
Mirella Belvisi
Anna Barberio
Irene Ortis
Gaia Pallottino
Fabio Depino
Bruno Ceccarelli
Antonio Castronovi
Paolo Gelsomini
Mario Vicentini
Gianni Cicioni
Fabio Prasca
Silvano Podda
Chiara Ortolani
Paola Badessi
Angelo Zola
Mimmo D’Orazio
Andrea Staffa
Vito De Russis
Mario Attorre
Mauro Staroccia

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