giovedì 27 giugno 2013

LA MORTE DELLA QUERCIA, SIMBOLO DI VIA PASSO DEL TURCHINO

LA MORTE DELLA QUERCIA, SIMBOLO DI VIA PASSO DEL TURCHINO
Di Luigi Cherubini
La grande quercia (o meglio due grandi querce secolari, intrecciate inestricabilmente, da sembrare una sola) si trovava da tempo immemorabile all’angolo tra via Villa di Faonte e via delle Vigne Nuove, quasi un familiare simbolo materno. Tanto amata dagli abitanti del quartiere, che più di una signora ebbe a dirmi,  a proposito del famigerato “piano di recupero Fidene Valmelaina”:  facciano pure, ma che almeno lascino stare la nostra quercia!
Ahimè, gli alberi non sono molto amati dai tecnici !  Per prima cosa fu tolto di mezzo un povero gelso nero che aveva l’unico torto di trovarsi all’ingresso del cantiere “villa di Faone”, che era la delizia dei bambini del quartiere d’estate con i suoi frutti.  Si poteva salvare benissimo, sarebbe bastato deviare di dieci metri l’ingresso al cantiere, invece niente…. Il vecchio casale fu fatto sgombrare dai contadini e lasciato decadere scientemente (per non doverlo poi ristrutturare)… Costa meno rifare ex novo che ristrutturare!  Così ecco il casale spianato dalle ruspe e poi rifatto in modo abbastanza anonimo. E dei grandi prati rimane un  modesto giardino pieno di cipressi neanche fossimo al cimitero del Verano.
Restava la grande quercia, l’unica cosa che si era salvata, evidentemente sanissima, che non dava fastidio ad alcuno, ma ricordava un passato splendore, quando via delle Vigne Nuove portava a una riserva di caccia reale ormai dimenticata dell’epoca dei Savoia. Un albero ornamentale come quello, a sviluppo lentissimo, non andrebbe mai potato. Invece è finita l’anno scorso nelle mani di un “potatore” armato di sega elettrica, maldestramente sconciata, “capitozzata”, i grandi rami protesi verso l’alto ridotti a moncherini, che era una cosa avvilente a vedersi, il maestoso portamento rovinato per sempre… Gran parte della grande quercia non era che un mucchio di legna da ardere ammonticchiato a lato.
Abbiamo subito denunciato lo sconcio dal Blog “TG Roma Talenti”, denuncia poi ripresa da “Roma to day”. Il “potatore”, un tecnico mandato da chissà chi, un signore che evidentemente non ama gli alberi, replicò infastidito a “Roma to day” che bisognava evitare eventuali pericoli per le persone e le cose…  Ma è proprio una potatura improvvida come la sua a causare la morte di un albero, perché le ferite di una “capitozza- tura” aprono la strada a parassiti, marciumi e ad altre malattie e indeboliscono la pianta fino a farla morire, cosa che è puntualmente avvenuto, purtroppo: una delle due quercie secolari si è infatti seccata, non è ripartita a primavera.  Adesso si che costituisce un pericolo per i passanti!
Altra cosa ridicola che ha detto il “potatore” a “Roma to day,  di “evitare di mettere gli alberi a lato delle strade”, dove invece si sono sempre messi, per fare un po’ di ombra ai passanti.  Immaginiamo allora i boulevard di Parigi pelati, senza più alberi! 
Intanto i 41 ettari della tenuta non ci sono più, cancellati dalla strada e dalla lottizzazione, e non c’è più nemmeno l’aria e il panorama, per chi percorre adesso via Passo del Turchino, solo la nuova palazzata… Degli zelanti vigilantes moldavi o rumeni (le ricadute economiche positive sull’occupazione della zona! ) vigilano in modo che nessuno possa godere del giardino che è rimasto, che chissà quando dovrebbe aprire al pubblico.
Visto che neppure  gli alberi si sono salvati, vorrei capire quali sarebbero allora per la cittadinanza i grandi vantaggi del piano di recupero urbano “Fidene Valmelaina”. Resta la quercia sorella, certo, ma sembra alquanto a mal partito.  A maggior sfregio, il cartello che indica la lottizzazione “Villa di Faonte” è stato inchiodato proprio sulla quercia superstite, tanto per far capire a chi osa protestare chi è il padrone.
Quel cartello per fortuna non si legge più. Il fogliame della quercia superstite lo nasconde.
Che nessuno lo faccia rivedere!  Si risparmi perlomeno la beffa di un piano di recupero così maldestramente attuato.


Figura 1. Quel che resta delle due querce secolari di via delle Vigne Nuove, angolo via della villa di Faonte

1 commento:

TG Talenti - redazione ha detto...

GRAZIE AMICO LUIGI !!! Un'immagine dolorosa e toccante !!!! CHi ci amministra e la gente del SERVIZIO GIARDINI legga bene !!!