venerdì 6 dicembre 2013

PIANO CASA (il famigerato ! Fatto SOLO nell'interesse dei palazzinari, e NON dei cittadini senza casa ...): la Corte Costituzionale dichiara la INCOSTITUZIONALITA' di una norma IDENTICA a quella del Piano Casa della Regione Lazio, elaborato dagli UDC Ciocchetti e Roberto Carlino (si, proprio quello dell'Immobildream !). Essendo pendente un ricorso alla stessa Corte sulla costituzionalità ANCHE del PIANO CASA-REGIONE LAZIO, giunge un forte appello a che il ricorso VADA AVANTI, e venga consentito alla Corte di esprimersi ! BASTA CON I REGALI AI PALAZZINARI !!!

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO DALL'ASSOCIAZIONE: CARTE IN REGOLA.
Piano casa – sentenza   della Corte Costituzionale
La Corte Costituzionale ha  bocciato una norma del Molise analoga  ad  un articolo introdotto con il  “Piano casa” Ciocchetti/Polverini (tuttora vigente) nel Lazio. Ma  quella sentenza ci sembra soprattutto confermare che la pronuncia della Corte non può essere sostituita dalla modifica degli articoli “sospetti” con una nuova legge. Perchè  una dichiarazione di incostituzionalià riguarda anche gli interventi in corso, che non sarebbero  fermati dall’entrata in vigore delle modifiche approvate dalla Giunta Zingaretti. Carteinregola  ha scritto  di nuovo al Ministro Bray, al Presidente Zingaretti e questa volta anche al Sindaco Marino.

Il 14 novembre scorso la  Corte Costituzionale, con la sentenza n. 272/2013, ha dichiarato incostituzionale  un articolo che il Consiglio regionale del Molise aveva già “corretto” dopo soli 5 mesi dalla sua approvazione, che  prevedeva  che i piani urbanistici attuativi conformi alle “regole” fossero  approvati  dalla Giunta Comunale senza obbligo di trasmissione alla Regione.
Come fanno notare Magi e Berardo.(1), questo comporta almeno due conseguenze: la prima, è che, avendo la  Corte bocciato una previsione legislativa dal contenuto identico all’Articolo 1-bis della legge 36 modificata dal cosiddetto Piano casa della Polverini, si rende  urgente  un intervento del Consiglio Regionale del Lazio per abrogare immediatamente (e senza aspettare l’approvazione del nuovo testo unico regionale) l’articolo in questione.
La seconda, è che  si rende altrettanto urgente  procedere al  riesame dei provvedimenti della Giunta Alemanno approvati in base  a tale norma, in particolare di  quelli non trasmessi alla Regione Lazio.
Ma nella sentenza c’è un ulteriore aspetto assai rilevante che  ci ha spinto a scrivere di nuovo al Ministro Bray e al Presidente Zingaretti: le nostre argomentazioni per sollecitare la pronuncia della Corte (che non hanno avuto seguito, visto che l’udienza del 5 novembre è stata rinviata) le abbiamo ritrovate nero su bianco nelle motivazioni dei giudici costituzionali.
Infatti  per la Corte non basta che la Regione Molise abbia modificato  l’articolo contestato aggiungendo  un’integrazione che reintroduce l’obbligo di trasmissione dei piani dal Comune alla Regione. Nella sentenza si legge che “non può tuttavia essere dichiarata la cessazione della materia del contendere, atteso che… nel prevedere che i piani attuativi conformi allo strumento urbanistico vigente siano approvati definitivamente dalla Giunta comunale, ha introdotto una misura di efficacia immediata, rimasta in vigore sino all’introduzione della norma sopravvenuta (ancorché a soli cinque mesi circa dalla data di entrata in vigore della legge regionale impugnata)”… “La disposizione censurata va pertanto sottoposta allo scrutinio di costituzionalità”…
Quindi secondo la Corte, è importante che una norma incostituzionale, persino in vigore  per un breve periodo, sia  dichiarata tale, in modo da  annullarne l’efficacia.
Lo ripetiamo: si lasci  pronunciare la  Corte Costituzionale  sul Piano Polverini, oppure si corra subito ai ripari fermando quegli articoli vigenti da più di due anni…

Vai alla pagina con la cronologia e i materiali del Piano casa Lazio  https://carteinregola.wordpress.com/stop-consumo-di-suolo/piano-casa/

(1) La notizia è stata diffusa dai radicali  Berardo e Magi che hanno scritto  al Sindaco  Marino e al Presidente  Zingaretti chiedendo l’immediata  abrogazione dell’articolo della normativa del Lazio, insieme a una verifica dei provvedimenti della giunta Alemanno approvati in base a tale articolo.

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