sabato 25 gennaio 2014

Un efficacissimo servizio del sito DI-Roma sul degrado del quartiere Talenti"Roma, quartiere Talenti: da stella a stalla, il passo e' quasi fatto ". Leggete l'intero articolo su DI-ROMA

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Roma, Talenti. Come degradare un quartiere eccellente: fotografia della situazione a oggi, fra sbandati, acqua fangosa e spazzatura (galleria foto a fine testo)
Mancheranno pure i denari ma, come nelle famiglie che devono barcamenarsi con bilanci sempre più magri, si dovrebbe aguzzare l'ingegno e provvedere al meglio delle possibilità.
Il quartiere romano di Talenti/Monte Sacro Alto è stato da sempre fra quelli d'élite, ha un'importante e grande strada commerciale come via Ugo Ojetti, il valore delle case è stato sempre parecchio alto anche se in questo momento di crisi economica accusa il colpo.
In tre decenni il quartiere ha cambiato aspetto. Anzi, è bene essere più precisi, la mutazione vera è avvenuta negli ultimi quasi quattro anni con una forte accelerazione nell'ultimo anno. Talenti si sta letteralmente sgretolando sotto i “colpi” di un sempre maggiore e sempre più rapido degrado.
Intanto nell'area abbandonata che si affaccia su piazza Primoli, quella con i parcheggi sotterranei, fanno la loro comparsa stendini con biancheria sopra, mutande, calze, camicie e pantaloni appesi ad asciugare non appena spunta il sole (vedi foto d'apertura dell'articolo).
Graf Primoli 2
Sotto la tettoia di uno dei passaggi al parcheggio sotterraneo, c'è il bivacco notturno, coperte, scarpe e masserizie varie.Non riesce ad averla vinta neppure un minimo senso di umanità e senso del decoro: il riferimento è alla situazione di quel gruppo di sbandati e alcolizzati fra piazza Primoli e largo Pugliese. Possibile che in una città così enorme e in municipio equivalente a Bologna, non si possa trovare una sistemazione diversa e più sicura per queste persone? Eppure c'è già scappato il morto (vedi articolo “Roma, quartiere Talenti: muore un senzatetto”). E il quartiere deve avere per forza un dormitorio/lavanderia/latrina all'aperto?
Non c'è mai stata un'autorità o un ente che, da anni, sia riuscito a risolvere questa situazione. Questi senzatetto rimangono degli invisibili per tutti, a prescindere dal colore politico e dall'eventuale credo religioso.
Più vicino al supermercato Carrefour, sulla piazza-parcheggio a pochi passi dalla parrocchia di San Mattia, panchine utilizzate solo da questi “invisibili”, accanto alle loro collezioni di cartoni e bottiglie di vino e birra. A terra c'è di tutto, anche in quelle che dovevano essere delle aiuole.
Ma il degrado non è solo questo.
graf pioggiaDegrado è anche incuria, è veder trasformare, per esempio, via Arturo Graf in un fiume di fango per quell'annoso problema che ne vede sprofondare le carreggiate, l'asfalto che si spacca a zolle e l'acqua piovana, passando, dilava il terreno sottostante e diventa marrone.
Chi redige questo articolo, ha scritto per la prima volta su questo caso nel 1998, eppure dopo lavori che, a volte, sono stati presentati (con presunzione) come "strutturali e risolutivi", nulla è cambiato: ogni nuova asfaltatura fatta da almeno vent'anni a questa parte, dura solo pochi mesi, poi ecco riapparire nuovi avvallamenti, le spaccature lungo la carreggiata (soprattutto su quella in direzione Nomentana) e il processo di decadimento ricomincia.
Caditoie e tombini? Inefficienti.
Metà strada è invasa dall'acqua anche in una giornata di pioggia normale e neppure continua, come fra il 13 e il 17 gennaio (le foto di questo articolo si riferiscono a quei giorni): niente acquazzoni, non c'è stato alcun violento e sovrabbondante rovescio, ma fiumi e laghetti a terra sono comparsi ugualmente, compresa la spazzatura in ammollo, visto che i secchioni Ama continuano a essere svuotati con estrema difficoltà.
Tutta l'acqua di via Graf, per “naturale” pendenza, si riversa sull'incrocio con la Nomentana, strada che è già in crisi di suo, che di tombini otturati ne ha già troppi, che di pendenze sballate ne ha ancora di più, tanto che solo una minima parte delle acque fangose sono incanalate verso alcune grate, come accade ai ben tre chiusini che stanno quasi di fronte alla salita di viale Rousseau (al marciapiede di fronte). Così l'acqua fa grandi pozze anche per deboli piogge, anche qui c'è spazzatura in ammollo e, sempre come in via Graf, a ogni auto e bus di passaggio, i pedoni sui marciapiedi devono essere pronti allo scatto atletico, alla fuga dallo spruzzo copioso e terroso.
LEGGETE L'INTERO ARTICOLO DI GIUSEPPE GRIFEO AL LINK SOPRA PROPOSTO.

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