domenica 1 ottobre 2017

Molti sono interesse e preoccupazione in quartiere per la situazione del Gruppo Mezzaroma e per la sorte dei risparmi dei tanti talentini che hanno investito a Rione Rinascimento! Ecco quindi le ultime dal sito Milano-Finanza, segnalateci da un gentile lettore che ringraziamo

LINK: https://bebeez.it/2017/09/28/ieri-ok-dei-creditori-riuniti-adunanza-salvataggio-dei-mezzaroma/
Si è tenuta ieri l’adunanza dei creditori della Impreme spa, la holding della famiglia di costruttori Mezzaroma, che ha dato il via libera formale all’accordo di ristrutturazione del debito siglato a inizio luglio con le banche finanziatrici alla luce dell’ingresso nel capitale del gruppo del fondo Varde.
La scorsa estate Varde si è accordato infatti per acquistare circa 200 milioni di euro di crediti vantati da Aareal Bank, Banco Bpm e UniCredit (142,3 milioni da sola) verso il gruppo a un prezzo compreso tra il 40 e il 75% del valore lordo, dopo aver acquistato 221 milioni di euro di crediti in portafoglio a Mps (i Mezzaroma per alcuni anni sono stati proprietari della squadra di calcio del Siena), di fatto mettendosi in portafoglio il 100% dei crediti delle banche verso il gruppo di costruzioni.
Dopodiché il fondo guidato in Italia da Luca Malighetti si è impegnato a sottoscrivere un aumento di capitale nel gruppo Mezzaroma e a iniettare 75 milioni di euro di nuova finanza per lo sviluppo dei complessi residenziali, dopo averne acquistato i mutui. Il tutto per un esborso complessivo di 110 milioni di euro e per il 40% del gruppo. Per la precisione Varde non ha acquisito direttamente i crediti dalle banche, ma lo ha fatto invece Morgan Stanley, assistita nell’operazione dallo studio Chiomenti.
Le tre sorelle, Barbara, Valentina e Alessandra, figlie del fondatore Pietro Mezzaroma, conserveranno il 60% della compagnia e la ceo Barbara Mezzaroma manterrà il suo ruolo.
Esce dalla compagine azionaria, invece, Massimo Mezzaroma.
Il tutto mentre con i fornitori è stato raggiunto un accordo transattivo, che consente loro di essere pagati in più tranche e continuare i lavori.
Come riferito lo scorso luglio da MF Milano Finanza, Varde, assistita nell’operazione dalla banca d’affari Lazard e dallo studio legale Orrick, ha battuto in volata Oaktree (affiancato da Rothschild e BonelliErede) e anche l’outsider dell’ultima ora York, che si era rivolto direttamente a Mps (assistita dallo studio Molinari e Associati) senza condurre la due diligence per arrivare all’acquisto del pacchetto di crediti vantato da Rocca Salimbeni.
Il blitz aveva fatto scattare la contromossa da parte di Impreme, che si era rivolta direttamente ai manager della banca senese, in particolare a Lucia Savarese, responsabile della direzione Npl, per cercare di bloccare l’offerta di York, segnalando il rischio dello stop dell’intera ristrutturazione e un possibile aggravio di 100 milioni della situazione debitoria di Impreme.
Varde è particolarmente attivo in Italia negli ultimi tempi. Quest’anno ha infatti chiuso un’operazione simile per il salvataggio del gruppo Boscolo (si veda altro articolo di BeBeez) e ha comprato il 33% del servicer Guber (si veda altro articolo di BeBeez).


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